Gen 11 2018

Aurora Pacetti – Quando la danza è la vita e la vita la danza

La vita, talvolta, c’è chi la sente attraverso i passi, la concentrazione, la fiducia e la dignità. In una parola, c’è chi l’intera esistenza la percepisce con la danza. Questa è la storia di Aurora Pacetti, giovane diciottenne atleta della scuola G.D.S. Due Mondi, di Vetralla.“Non è mai facile conciliare la mia vita con questa disciplina, ma posso dirti che sono fiera del mio ballare. Ho iniziato per gioco, a quattro anni, se così si può dire. I miei genitori sono entrambi insegnanti di danze latino americane e balli standard, quindi ecco, dopo essa si è trasformata in una passione e solo successivamente, in un lavoro. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Sono entrata nella Federazione Italiana Danza Sportiva dove, con dedizione, allenamento e tenacia, ho vinto il Campionato Provinciale, poi il Campionato Regionale ed infine il Campionato Italiano classificandomi quarta di categoria. Successivo a questo traguardo, sono passata alla classe Internazionale, e devo dire che è stato grazie a questa categoria che la mia strada è cambiata. Per quattro anni ho partecipato alle semifinali dei campionati italiani. Immensa la mia soddisfazione. Immagina: non fai vacanze, hai problemi a scuola perché non tutti i professori comprendono, poi però, parlano i risultati.(CONTINUA DOPO LA FOTO)

Nel 2016 mi sono classificata quarta nella classe As del Campionato Italiano, mentre quest’anno alla stessa gara di campionato sono arrivata seconda. Ho partecipato anche a competizioni internazionali: in Corea del Sud al Campionato del Mondo, mi sono classificata decima. Ho anche partecipato al Campionato Europeo in Moldavia. Vorrei dire una cosa: molte persone vedono solo quando danzo con il mio ballerino, Yari Paolone che ringrazio, ma vorrei che si comprendesse cosa significhi danzare in coppia. Il ballo latino americano non è solo bei vestiti e lustrini. È fatica, sudore, ore ed ore di allenamento. Concentrazione. Sentire il tuo corpo in armonia con l’altro. Nessuno regala niente. Ogni passo ha il suo peso, il suo calibro. Tra la vita e la danza, io scelgo la danza perché è essa stessa, la mia vita, la mia essenza”

V.D

Gen 07 2018

“La Pole Dance la mia vita”. Sharon Bisi, la farfalla d’acciaio.

“la Pole Dance la mia Vita Forza, bellezza, eleganza e quello sguardo deciso che è tutto un programma. Si chiama Sharon, come le pianure mediorientali che giocherellano con la spuma del Mediterraneo. Di cognome Bisi, roba che a sentirla richiama l’Emilia profonda, dedizione e senso del lavoro. Centosettanta (vale la pena scriverlo a lettere) centimetri di energia che volteggiano su una pertica. In due parole: dinamite pura. Non ci credete? Allora date uno sguardo alle foto qua sotto e leggete di seguito, perché quella di Sharon non è solo una storia di fibre muscolari che vibrano, piuttosto quella di una passione che è poi è diventata lavoro. Arrivata cinque anni fa da Modena e approdata a Civita Castellana, aveva capito da un pezzo che la vita che voleva aveva il sapore del sale che scende dalla fronte, corre lungo le guance e bagna le labbra, e il profumo della magnesite che vola via delle mani dopo un applauso senza pubblico. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Cultura fisica che poi è attitudine mentale e laico allenamento spirituale. Dalla pallavolo al nuoto passando per l’equitazione e il pugilato. Sperimentazioni e mutazioni fino all’incontro con la pole dance, dove, in appena due anni è diventata punto di riferimento. Lo sanno a Nepi quelli della palestra Next, dove Sharon insegna e continua a migliorarsi, la conoscono in tanti che spesso bussano alla sua porta per chiederle consigli. “Ho iniziato quasi per gioco – racconta Sharon – senza conoscere bene che cosa fosse. Poi, settimana dopo settimana ho sentito sempre più trasporto verso questa disciplina, i continui progressi ed il mio cambiamento fisico mi hanno portato a volere trasferire ad altre persone questo amore e far sapere in cosa consiste pole dance”. Un mix di ginnastica tra ginnastica e danza. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

“Uno sport completo che unisce potenza e forza fisica (usando il solo peso naturale del corpo) a flessibilità e stretching continuo di spalle, schiena e gambe”. Definizione e compattezza muscolare da riscrivere le tavole di Vesalio dove non esistono trucchi ma ogni traguardo è il frutto del germogliare di calli sulla mani strette su una pertica. Come fosse un cane che morde un osso. Una morsa che stringe sulla vita. Un centimetro da non perdere per raggiungere qualcos’altro, che sia vedere gonfiare i muscoli come la cima arsa di una nave bagnata all’improvviso dall’acqua o una battaglia contro la nostra ombra , è questione di dettagli.

 

Dic 30 2017

Francesco e Lucio – 7 anni di XO

Due amici, le storie belle iniziano così. Ecco come nasce l’ XO

Inverno, interno sera, la luce al sodio del lampioni che avvolge e scalda. Due amici. Una birra, quattro chiacchiere. Le storie belle iniziano così. Quelle dei sogni coltivati quando il giorno muore e uno nuovo è già pronto a spuntare. È stato così per Francesco e Lucio, amici per caso, fratelli per scelta. Era così sette anni fa sui gradini di quello che si chiamava “Try”, nel gergo rugbistico: meta, per loro invece un punto di partenza. C’era qualche capello bianco e tante sigarette in meno. C’era l’ansia, la paura e un pizzico di incoscienza. Quella che ti fa fare il primo passo che non si saprà dove ti porterà. Sette anni fa, la strada che esce dal condominio, dallo stabilimento al mare condiviso, dal campetto sotto casa e devia altrove, su binari che si perdono in mezzo un bosco che l’occhio smarrisce.

Nasceva l’Xo. Mas que un bar. “Una paura del diavolo quei giorni di settembre – raccontano Francesco Ruiu e Lucio Filippi – insonnia e tanta pressione. Roba da farti schizzare sulla sedia in ogni momento. Una fifa blu superata grazie alla famiglia, senza la quale non si va da nessuna parte”. Poi, una volta preparato il primo cappuccino, servita la prima brioche e miscelato il primo drink tutto è andato in discesa. I muscoli sciolti, la testa più leggera ma le gambe sempre piantate per terra. “Perché – continua Francesco – solo il lavoro paga e chi sceglie uno come il nostro lo sa bene”.

Tradotto: no ferie, no feste, no natali, cresime, comunioni e capodanni. Un amante esigente, l’Xo, che porta lo stesso nome di un’etichetta stampata su quei Cognac di un certo livello da bere da soli, davanti a un camino a pensare alla ruga che spunta e al grano del prossimo luglio. Un amante che ha dato tanto in cambio. E che dispensa sorrisi senza concedersi troppo. “Merito del nostro staff che dà sempre il 100% senza fermarsi mai, la locomotiva di questo nostro carro”. Sempre in cammino, sempre in evoluzione. Colazione, pranzo, aperitivo, cena e dopo cena e ancora pronto a sorprendere. Una casa per molti, la casa di Francesco e Lucio nonché di Roberto, Moreno e Antonio. La casa dell’XO. Buon compleanno.

 
XO Extra Old  – Via Fernando Molini – Viterbo
contatti: 392 414 6702
Dic 30 2017

Giovanni Bruschi

Ippica, cultura e tradizione nel cuore verde della Tuscia. Un gioiello da visitare. Ecco il Fontevivola Ranch

La passione per i cavalli Giovanni Bruschi ce l’ha sempre avuta. Gliela trasmise papà, quando ancora era troppo piccolo per salire in groppa e vedere il mondo dall’alto. Poi, per un po’, si erano persi di vista ma proprio come due amanti scelti dal destino non si erano mai dimenticati. Così, quando le scarpe sono cresciute e l’occasione ha bussato alla porta, non c’ha pensato due volte: chiusi i libri di ingegneria dentro un pacco, non senza rammarico, per riprendersi e, stavolta, non lasciarsi mai più. Fondamentale l’incontro con una donna, che poi diventerà sua moglie, il padre di lei Giuseppe Maccarrone e il figlio Marco, più che un socio, un fratello scelto lungo la strada. Una tenuta agricola a sud della Tuscia a due passi dalla riserva naturale del Lago di Vico e i ciottoli usurati della via Francigene, da prendere in mano per dare forma, mattone dopo mattone, a un sogno che ora si tocca, si vede, si ammira e si conosce come il Fontevivola ranch. Dove si allevano, si crescono e si insegna a conoscere i cavalli, simbolo di eleganza e perfezione, potenza e nobiltà. “Più che degli animali dei compagni di vita – racconta Giovanni – che se ascoltati raccontano ciò che la natura nasconde”. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Natura da preservare e proteggere, da cullare e coltivare: “Perché – spiega ancora Giovanni – tra i nostri obiettivi futuri c’è anche quello di tornare alla terra, a quella che è la vocazione principale dell’uomo e da sempre la forma che sa nobilitarlo nella maniera migliore”. Nocciole per ora, tutte a coltivazioni bio, per il futuro si vedrà. Di certo, dietro le nuvole di un futuro che non conosce troppe certezze, ci sono loro: i cavalli. “Abbiamo circa 50 esemplari tra Quarter Horse, Appaloosa e Paint horse delle migliori genealogie in circolazione – dice ancora – un’allevatrice di primo livello (non mi ricordo il nome) e tanti appassionati che ogni settimana vengono a imparare”. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Monta americana e team penning tra le altre discipline. Meno di dieci anni per diventare un punto di riferimento italiano, con una scuola ad hoc e istruttori qualificati che non chiudono la porta a nessuno, neppure con chi la natura è stata matrigna perché né a loro, né ai cavalli interessa. Perché per salire in groppa serve, cuore, passione, amore, quello che Giovanni e la sua famiglia mettono tutti i giorni perché il sogno continui a vivere.

L.T

Via delle Viole 40 loc. Fontevivola

Sutri (Viterbo) – 01015

 

info@fontevivolaranch.it

Giovanni: +39.329.2348551

Marco: +39.338.1927826

Dic 30 2017

Fabio e Federica, sotto il segno di Gemini

Fabio e Federica,  una passione quella per la ristorazione che viene da lontano. Sei anni fa un incontro speciale in una delle capitali enogastronomiche per eccellenza che di li a poco avrebbe aperto nuovi orizzonti e non soltanto in campo professionale.  Parigi fa da sfondo a una liaison importante, una palestra di vita dove il sogno, la passione e il talento dei due giovani ragazzi ogni giorno diventa  più concreta. Poi il Viaggio in Martinica, un esperienza lavorativa oltreoceano consolida il loro desiderio di voler aprire un proprio ristorante così la scelta di tornare in Italia e investire nel proprio paese d’origine, dove in fondo sono sempre rimaste le radici, il cuore. Ronciglione nella Tuscia è la location scelta, dove la giovane imprenditrice e’ nata e cresciuta, il nome scelto per il locale:“Gemini”,  il segno zodiacale di Fabio. Esperienza, studio dedizione e la continua ricerca di prodotti di qualità possibilmente a chilometro zero fanno della pizzeria Gemini una delle pizzerie migliori nel paese.

I prodotti tipici della Tuscia si avvicinano alle eccellenze della cucina calabrese terra madre di Fabio che ci spiega con attenzione la scelta di un impasto ad alta digeribilità ottenuto grazie ad una maturazione che supera le 72 ore.  Crescita con temperatura controllata e temperatura ambiente per la pasta al fine di garantire un ottima lievitazione. Gemini propone diverse varietà anche negli impasti: farina di farro, farina di semi di canapa sativa, farina ai sette cereali non dimenticando la farina senza glutine. La pizza è assolutamente squisita. Al Menù pizza di Gemini è possibile affiancare tagliate alla brace e patatine fritte. Ottima la selezione di birre artigianali e per quanto riguarda i dolci sono tutti assolutamente artigianali e… da provare !

Gemini – Vai alla pagina dedicata Click Here

Via Guglielmo Marconi, 12 Ronciglione

Dic 30 2017

Sara Popovici

Taekwondo: tra Forma e Combattimento.

Quando sei una ragazza la prima cosa che devi fare subito è imparare a difenderti, stabilire dei confini netti, precisi, chiari. Il Taekwondo, un’antica arte marziale di origine coreana basata sullo studio e controllo della mente e del corpo, insegna tutto questo. Ho incontrato Sara Popovici, allieva ed atleta del maestro Roberto Viglietta di Vetralla. È stato molto interessante ascoltare come abbia incontrato questa disciplina e non abbia più smesso di praticarla.

“Quando ho iniziato non mi piaceva affatto. È stata mia madre che ha insistito affinché mi dedicassi al Taekwondo. Ancora oggi continuo a ringraziarla. Sono molto felice e soddisfatta per questa mia attività. Ho sedici anni e sono cintura nera, sto studiando per acquisire, a giugno, il secondo Dan. Quando un qualcosa ti piace diventa la tua famiglia e per me è questo uno dei motivi per cui mi alleno e provo ogni giorno a migliorarmi. Qui in palestra mi sento in famiglia. Grazie a questo percorso posso dire di essere profondamente cambiata: ero una ragazza molto timida, ora non ho più paura di niente. È un lavorare costante sulla mente che guida il corpo. Bisogna essere concentrati. Il Taekwondo, per chi non lo conoscesse, è composto da due parti speculari ed importanti: la forma ed il combattimento vero e proprio.

La Forma – la mia preferita è l’ottava- include delle tecniche di braccia e gambe che rappresentano un combattimento con un avversario immaginario attraverso lo studio dei movimenti. Il Combattimento invece è una lotta corpo a corpo. In questa frazione di disciplina, tutti gli atleti si concentrano sulla tecnica che intendono usare con l’avversario. Sono inoltre usate protezioni elettroniche per il corpo. Una volta fatto un punto esso viene indicato sul tabellone di gara. Non ci sono molte ragazze che praticano questo sport, ma spero che le cose cambino. Mi piace che si collabori con gli altri, ma poi sul tappeto, in gara sei tu e basta. Sapersi difendere è molto utile. Io intendo studiare giurisprudenza e proseguire con il Taekwondo. Vorrei tanto aprire una palestra in collaborazione con il mio maestro Roberto. Amo studiare e non perdere mai di vista la mia passione: il Taekwondo. “

A.S.D. Taekwondo Olimpyc Vetralla

presso a.s.d. scuola di ballo due mondi zona commerciale COOP.

Roberto 3341788393

Dic 30 2017

Guido Casini

Dall’osteria al Gambero Rosso.  La Sfera d’Oro, 65 anni di passione per la cucina nel cuore di Sutri

 

Da Guido a Guido, passando per Liberato e Franco. Una passione, quella per la cucina, che non si è ossidata come il fondo di una padelle ma continua, cresce e non la smette di splendere, proprio come una “sfera d’oro”, che non conosce corruzione e dà il nome al ristorante. Sutri, terra di confine, dove la Tuscia viterbese si trascina stanca e le influenze romane corteggiano e si fanno sentire. 65 anni fa, quando la guerra era una ferita ancora aperta e il futuro doveva essere scavato sotto le macerie, Guido (nonno) decise di tirare su la saracinesca, un po’ per seguire una passione un po’ per creare un punto di ritrovo. “Era nata come un’osteria senza troppe pretese – racconta il nipote ora al timone del locale – dove bere un bicchiere, mangiare qualcosa e scambiare quattro chiacchiere.

Una sorta di circolo per i residenti e per i gruppi delle associazione culturali romane che facevano visita al paese”. A uno dei quali si deve la genesi del nome: “Tra di loro c’era un filosofo che, apprezzando particolarmente la cucina, consigliò a mio nonno di chiamarlo con il simbolo della perfezione geometrica: la sfera, nobilitata ulteriormente dal metallo più prezioso, l’oro”. Come dire, un superlativo assoluto e oltre. Da quel giorno molte cose sono cambiate. Dai locali, traghettati sull’altra sponda della piazza principale del paese, all’arredamento e alla facce dietro il bancone che mantengono in comune lo stesso dna.

Un dna che parla di passione e dedizione, di ricette semplici e genuine che sopravvivono alle mode e vincono gli scogli generazionali meglio di un sonetto foscoliano con mamma Genoveffa e la moglie Alessandra che curano ogni dettagli con la pazienza e l’amore di casa. “Facciamo tutto come tanti anni fa – ammette Guido – dalla zuppa di funghi porcini, al ragù di lepre ai tortorelli, una pasta acqua e farina figlia della tradizione sutrina”. Risultato: bontà e applausi a scena aperta. Gli stessi che, nei mesi scorsi, sono arrivati da Roma. Dalla redazione del Gambero Rosso per la precisione. “Ci hanno inserito in guida ed è stata una bella soddisfazione, un punto di partenza che ci ripaga di tanti sacrifici – conclude Guido – anche se la migliore resta vedere i bambini di una volta tornare accompagnati da quelli di oggi. Una gioia per il cuore”. Un sogno, quello di nonno Guido, che continua.

La Sfera d’Oro – Piazza del Comune 36, Sutri

Contatti 0761 600030

Dic 30 2017

Enrico Loi

Loi Carpenterie Generali: pensare in grande per arrivare lontano

“Se vuoi realizzare un qualcosa nella vita è necessario avere un progetto, un processo di crescita graduale che si deve aver chiaro fin da subito.” Queste le parole di Enrico Loi, fondatore della Loi Carpenterie Generali la cui sede ora è a Oriolo Romano. Una chiacchierata fluida, senza barriere. Enrico, mi racconta un po’ di sé: “Ho iniziato presto a lavorare, avevo 15 anni, poi nel 1994 mi sono messo in proprio come istallatore. E’ stata dura, ma era esattamente ciò che volevo fare. Oggi sono fiero della mia Azienda e dei miei collaboratori. Costruiamo strutture metalliche medio grandi di qualsiasi tipo. Dal 2004 al 2009 abbiamo lavorato per due note compagnie telefoniche istallando siti facendo un esperienza nella logistica e nella movimentazione di grandi carichi in tutto il territorio nazionale.

Ormai siamo partner integranti per fornitura e montaggio di grandi aziende che lavorano a livello nazionale. Assembliamo per terzi impianti industriali di ogni genere. Lavorare in questo settore oggi significa valorizzare la qualità dei prodotti e dei servizi che proponiamo. Far questo vuol dire considerare anche il mercato estero. In merito posso dire che abbiamo certificati Iso 9001/UNI EN 1090/3834/2 che vanno a delineare i criteri di qualità, siamo affini a tutte le norme europee del settore e lavorando anche in paesi come gli Stati Uniti abbiamo anche certificazioni Usa. Non solo. Puntare su una buona qualità per noi, significa investire sul personale, creare un buon clima di collaborazione, impegnarsi sulla formazione.

L’artigianato diventa estro quando vi è una volontà forte e in grado di ascoltare le persone. Parlo molto con il mio team. Loi Carpenterie Generali, non è solo un creare strutture. È arrivare a toccare le corde delle persone che, vedendo i nostri impianti, si sentono sicure. Un impegno costante per garantire sempre il massimo della professionalità e della qualità. Garantire efficienza. Pensare in grande rispettando i mezzi. Raccontare un’emozione. È la precisione che rievoca antichi mestieri. Siamo una famiglia coesa dove ognuno crea attraverso il talento. Cerco di valorizzare sempre la mia squadra. Attualmente, stiamo lavorando sulle energie rinnovabili per rendere ecologica la Loi Carpenterie. Una nuova sfida ci attende. E la vinceremo”.

Loi Carpenterie Generali e Verniciature Industriali  – via degli Artigiani 3 | 01010 OrioloRomano VT | Italy

phone +39 06 99 83 8599 | fax +39 06 99 83 8599 | email info@loicarpenterie.i

Visita la pagina dedicata a Loi Carpenteria generali

Dic 30 2017

Riccardo Brenci

“Ecco Come nasce il Mr. Monkey” Bere bene in stile American Bar parola di Mr Monkey !

Lo stile è urbano, sembra di stare in un locale della capitale, sorprende sapere che invece siamo ad Acquapendente. L’atmosfera è piacevole, rilassata. La gente quando viene al Mr. Monkey ama il buon bere, le serate in compagnia, di quelle che tiri a tardi fino al mattino e non ti accorgi, perché ti senti bene, ed il gusto. Ne abbiamo parlato con Riccardo Brenci, proprietario del Mr. Monkey, che mi racconta di questo suo progetto, in realtà sogno di bambino diventato adulto. “Oggi io ed il mio socio siamo davvero molto soddisfatti. Il 23 Luglio il Mr Monkey farà due anni e sai, sono cambiate moltissime cose. All’inizio per me si trattava di una sfida: mi sono impegnato, prima di aprire ho fatto altri mestieri, poi si è presentata questa occasione grazie anche ad un corso per bartenders e ho semplicemente provato. Volevo un locale che fosse mio. E ho creduto che si potesse fare. (continua dopo la foto)

Proponiamo ottimi cocktail, dai classici evergreen, ai più complessi, grazie alla miscelazione in perfetto stile American Bar. Questo tempo è stato molto intenso: Blueblazer, blog di settore per quanto concerne i bar, nel 2016 ci ha inserito nella guida dei 100 migliori cocktail bar d’Italia. Abbiamo centrato il focus. Siamo diventati un punto di aggregazione per tutti i ragazzi della zona e dei paesi limitrofi. Siamo davvero felici di poterlo dire. Abbiamo poi partecipato ai Bar Awards arrivando terzi nella categoria ‘ Bar rivelazione d’Italia’. Per essere appena due anni che abbiamo iniziato, andare a Milano ed essere presenti, è stata una grandissima soddisfazione. Attualmente offriamo anche un servizio di Bar Catering, non voglio svelarti altro. Certo è che di sorprese ce ne saranno altre. Non resta che passare a trovarci, qui al Mr. Monkey “. Inoltre  Sabato 22 Luglio Vi aspettiamo allo Chalet Garbini a Viterbo per una serata a 4 mani, 3 cocktails dello Chalet Garbini sfideranno 3 cocktails del Mr. Monkeys … non Mancate !

 

Piazza del Rigombo 7
Acquapendente 
349 251 2620
Dic 30 2017

Paolo Bianchini

Da 12 anni in pista. L’avventura di Paolo Bianchini, l’oste del Vecchio Orologio. Una vita per il territorio

Un corsa lunga 12 anni. E di fiatone neanche a sentirne parlare. Pure se certe volte c’è stato da lottare e da sudare, roba che in confronto le ripetute e i gradoni di Zeman (citazione dovuta vista la fede calcistica dell’interessato) sono succo di papaya e rum sparati dentro una noce di cocco sotto un ombrellone. E così, quando nell’anno di grazia 2008 dagli Stati Uniti ha cominciato a soffiare il vento della crisi, così forte e infame come una punizione di Mihajlovic (citazione bis, motivo leggi sopra), lui non si è perso d’animo. Anzi, come l’uomo saggio della storiella Paolo Bianchini non si è chiesto perché, ma ha pensato piuttosto a come, sforzandosi di trovare una soluzione che dieci anni dopo lo sta premiando. (continua dopo la foto)

Nessuna ricetta magica, nessun mago Merlino, indovino con la pivetta in bocca e meno che mai un dottor Faust interrogato. Piuttosto, la scelta più semplice. Quella di lasciare i grilli in soffitta (cicale comprese) e tornare a fare la cara e vecchia strada dell’orto, di tornare alle origini. Alle radici. Alla tradizione. E così, nel giro di poco, la sua Osteria del Vecchio Orologio, tra le prime a credere nella filosofia Slow Food, si è trasformata in un punto di riferimento per la cucina e le diversità enogastronomiche del territorio.
Una passo mica da poco, per primo per Paolo che ha smollato le vesti di imprenditore duro e puro per prendere quelle decisamente più romantiche di “Ambasciatore del territorio”, con le quali è oggi conosciuto e apprezzato. “Siamo partiti per scommessa, convinti però dal primo minuto di poter arrivare – dice Paolo, occhiali tondi sul naso e disponibilità da compagno di banco – la nostra provincia offre così tanto e chiede solo di essere ascoltata. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di dare un contributo”.
(Continua dopo la foto)

Un piccolo relativo, visto che l’Osteria ha saputo conquistarsi non solo riconoscimenti – dalla guida Michelin al Gambero Rosso – ma anche presenza in trasmissioni televisive nazionali come eccellenza della Tuscia. Il motivo? Bastano 35 delle 72 aziende vinicole della provincia (e 120 etichette) in cantina. Oppure gli gnocchi viola con le patate di Grotte di Castro (un piatto che vede la collaborazione di cinque aziende della Tuscia). Oppure ancora la Manzetta stufata. La parole in questo caso servono a poco. Fateci un salto. Ne sapremo riparlare.

L.T

Via dell’Orologio Vecchio 25, Viterbo
tel. 335337754