Apr 04 2018

Roberto e la Pizzeria Il Diavoletto. A Nepi tutto il gusto di una pizza che non ti aspetti

“Se hai un’idea portala avanti. Sempre. Se va bene, continua. Se non dovesse andare, almeno ci hai provato e non hai né rimpianti, né rimorsi. Nel caso della mia attività la pizzeria alla pala e hamburgeria, Il Diavoletto, siamo a Nepi, in via delle Terme 23, posso dire di essere stato molto fortunato.” A parlare, Roberto Angeletti, proprietario della stessa. “Ho fatto tanti mestieri nella mia vita, ma ciò che volevo davvero era lavorare in questo settore. Per prima cosa, utile è avere una valida formazione. Nessun lavoro si può fare al meglio se non c’è uno studio profondo e intenso. Ricordo che all’epoca il mio mestiere non era ancora questo. La sera appena conclusa la mia giornata lavorativa, andavo a Blera a fare il tirocinio. Sono grato a quel periodo.

 

La mia insegnante, Valentina Ravarotto, campionessa mondiale di pizza napoletana, mi metteva di fronte sfide importanti. Al campionato mondiale di Pizza, mi sono classificato trentesimo. Se consideri che vi erano più di cinquecento candidati al titolo e che io ero agli inizi di carriera, sono soddisfattissimo. Quando mi si presentò la possibilità di prendere questa pizzeria, non c’ho pensato due volte. E ho dato sfogo alla mia fantasia. Nel nostro menù si possono trovare tanti tipi di pizza, tutte fatte con ingredienti genuini, è davvero difficile suggerirne una, passate a trovarci e resterete stupiti. Tra le proposte abbiamo la pizza con gli asparagi e la nduja, la pizza con i carciofi e la pancetta, ma anche quella con crema di ortica, guanciale e olive nere, la pizza con le costarelle di carne, la montanara, le pizze classiche, se volete restare sul tradizionale. Ne abbiamo davvero per tutti i gusti. Per quanto riguarda la sezione degli hamburger, anche qui la proposta è estesa: da otto hamburger iniziali, ora è possibile gustare circa venti panini farciti nei modi più originali. Impossibile non provare El Diablo, La Bottata, Dakota e il Tropical sono solo alcune delle proposte !  Imperdibili anche i nostri calzoni.

 

 

Il bello delle idee che abbiamo nasce dalla voglia di creare qualcosa di unico da ingredienti semplici, ma gustosi ed inimitabili. Desidero ringraziare Lorenzo Bocca, che lavora con me e ideatore della pizza puntarelle e alici. Se penso che ho preso la certificazione di pizzaiolo professionista ad Aprile 2014, mentre mi dedicavo al mio precedente lavoro, e poi ho aperto la mia pizzeria a Giugno 2017, forse sono stato incosciente, ma sai non mi pento assolutamente e lo rifarei mille volte. Quando hai un sentire profondo che ti viene da dentro, devi assolutamente seguirlo. E migliorare sempre.”

Via delle Terme 23 – Nepi
tel – 0761 557771
Mar 22 2018

Bar 13 C: gentilezza e professionalità. Un giusto equilibrio tra realtà e gusto

Sono sempre le idee a muovere il mondo, poi c’è chi le applica e realizza. Facendo comunque, la differenza. Il bar 13 C di Federico e Roberto Carpitella è il risultato di dedizione, volontà e voglia di creare, in una piccola realtà come Oriolo Romano, perla della provincia Viterbese, qualcosa di unico e inimitabile. Ho parlato con Federico che, con entusiasmo, mi ha raccontato la storia del suo bar, il 13 C.“Io e mio fratello Roberto abbiamo avuto la possibilità di fare esperienza nel contatto con i clienti, prendendo in gestione un bar già attivo da molto tempo. Siamo davvero grati a quei cinque intensi anni. Abbiamo imparato tanto. Successivamente, con molto coraggio, abbiamo concluso quel percorso chiudendo il bar che appunto, avevamo e deciso di aprire un’attività tutta nostra. Ecco come è nato il 13 C. Siamo in Piazza Claudia, 13.

Avere un luogo che raccontasse la comunità e fosse accogliente per tutti. Più grande e di tendenza. Volevamo portare qualcosa di nuovo, qui ad Oriolo Romano, e lo stiamo facendo con successo. Il bello di quando sei barista, è che comprendi quasi nell’immediato i tuoi clienti: cogli i loro gusti, le loro abitudini, ascolti le storie che hanno da dirti e offri loro attimo di ristoro, svago, attenzione e cura. Abbiamo famiglie che passano a trovarci ogni giorno, gustano le nostre colazioni, leggono i giornali. E non solo: proponiamo piatti genuini fatti con prodotti locali di qualità. Freschi. Abbiamo un menù alla carta dove si possono scegliere primi o secondi piatti, c’è la sezione delle carni, che suggerisco di provare, e non mancano certo sfiziose bruschette. Il pomeriggio siamo un punto di ritrovo per i giovani, offriamo aperitivi gustosi, curati al dettaglio e anche con loro, custodiamo le loro storie. La sera è possibile fermarsi a cena senza troppi pensieri dato che siamo aperti fino a tarda notte. Certamente, è un mestiere impegnativo. Questo va detto. Sento il bisogno di aggiungere che è la nostra passione, il vero motivo di tutto questo, se non l’avessimo probabilmente non saremmo qui a parlarne. Quando ami immensamente quello che fai, non solo lo fai bene e si vede, ma lo fai con lo spirito giusto: sempre pronto a cogliere nuove sfide, opportunità, nuove innovazioni. Miglioramenti. Sentire le persone. Accoglierle. Il barista non è un mestiere per tutti. Devi essere molto professionale, avere sempre una parola gentile da dire, dare fiducia al cliente, essere competente in ciò che ti viene chiesto. E sempre, in tutti i casi, avere rispetto di ogni persona che passa a trovarci. Ascoltare la sua storia o quello che ha da dire e lasciare che per un istante solo, si alleggerisca dei suoi pensieri. “

Mar 20 2018

Agriturismo Villa Ione: un’oasi di pace immersa nel verde.

Agriturismo Villa Ione un’oasi di pace, relax, storia e buona cucina. Garanzia di qualità. A pochi chilometri dai maggiori centri d’interesse culturale. Ho incontrato Elisa Reali, proprietaria di questo luogo meraviglioso, che mi ha raccontato con gioia, cosa significhi dedicarsi ad un’attività tanto intensa, quanto affascinante come la gestione di un agriturismo.“A tutti è capitato di voler staccare la spina dalla vita quotidiana. L’Agriturismo Villa Ione è un angolo di paradiso immerso nel verde che racconta una storia. Gli uliveti, gli immensi spazi verdi, aiutano le persone a ritrovarsi. Siamo nei pressi di Vetralla in località Madonna del Ponte. A trenta chilometri, il mare.Il progetto dell’attività vede l’idea nel 1997, ma è solo il 28 Giugno del 2008 che l’Agriturismo Villa Ione, oltre a vedere la luce, diviene realizzazione di un sogno.

Dieci anni sono appena trascorsi. Pensare a questo mi fa considerare con amore tutta la strada che abbiamo percorso finora, a quanto mi senta grata per questa opportunità. Penso alle storie dei nostri ospiti, il loro stare bene, stare in pace, tranquillità. I miglioramenti che abbiamo deciso di fare, la cura della gastronomia, la cura dei nostri servizi. Se penso a questo oggi, sono felice. In questo mestiere, anche la più piccola cosa è importante e può fare una differenza enorme.Riserviamo trattamenti di B&B da mezza pensione e pensione completa. Abbiamo dieci stanze perfettamente arredate con gusto essenziale e raffinato. Abbiamo tre sale per la restaurazione cui è possibile gustare piatti ricercati grazie all’uso di prodotti locali biologici provenienti dal nostro orto, nostra inoltre, la produzione di Olio Extravergine d’Oliva, le confetture sia per formaggi, sia per dolci. Ottima pure la produzione di creme alcoliche e liquori, da provare assolutamente. Bella alla vista la coltivazione di kiwi ed olive.

 

In estate, i nostri ospiti possono approfittare della piscina dall’acqua salata, del barbecue e di giochi per i più piccoli. Tutto all’insegna del relax. Gusto per il bello. Amore per le cose buone. “

Località Madonna Del Ponte, Strada San Mariano 3
Vetralla tel 0761 478489
Mar 11 2018

Hilltop Brewery. A Bassano Romano, tutto il gusto delle birre artigianali.

Bere birra consapevolmente, di gusto e col piacere di farlo. Tutto questo è il Birrificio di produzione artigianale Hilltop Brewery a Bassano Romano.

Ho incontrato il proprietario, Conor Gallagher Deeks inglese e irlandese di nascita, ma in Italia da sempre, che mi ha raccontato come nasce questa sua passione per la birra artigianale.

“L’idea del birrificio Hilltop l’avevamo già da un po’, ma tutto è diventato realtà il 14 Agosto 2014, il giorno in cui abbiamo preso la licenza di produzione dalle dogane. Il nostro birrificio è a conduzione familiare e per quanto possa sembrare insolito, tutto è nato nel giardino di casa. Mi divertivo con la “produzione home brewing”. Ancora non valutavo l’ipotesi di far diventare questa passione il mio mestiere. Ho fatto l’università in Inghilterra e ampliato le mie conoscenze. Lentamente ho sentito che quello che mi piaceva davvero era produrre birra. Ho iniziato allora a bere consapevolmente, affinando il più possibile i sensi, curando tutti gli aspetti tecnici. Dopo qualche cotta a casa e continue degustazioni di birra, avevo sempre più chiaro che questo mestiere poteva darmi molto e che, soprattutto, la produzione artigianale mi faceva sentire felice. Non avevo bisogno di altro.

Giostrare con gli ingredienti, seguire l’intero processo, era ed è per me, fonte di gioia. Prima di lanciarmi in un progetto tutto mio, ho migliorato le competenze: non ci si improvvisa birrai. È un lavoro che ha a che fare molto con l’equilibrio degli ingredienti. Per tre anni, ho lavorato presso un birrificio laziale ed ho imparato moltissimo. Sono grato a quel periodo di apprendistato e tengo a precisare che amo continuamente imparare. I fine settimana tornavo a casa e continuavo con la pratica…in giardino! Il nome che abbiamo scelto, riflette la nostra casa: ci troviamo infatti su una collina che si affaccia sul lago di Bracciano e Bassano Romano. Il panorama è da togliere il fiato. Lo stesso nostro logo lo ricorda. Hilltop, perché abbiamo sentito il bisogno di creare un luogo dove i clienti potessero sentirsi a casa proprio come noi e godersi una birra in pace. A mio avviso, la birra artigianale si definisce dalle persone che la producono. Oltre ad essere prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, in fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione, la vera differenza sta in chi la fa. E chi è del settore la riconosce immediatamente, perché evidente è lo stile di chi la produce. Le materie prime scelte, gli ingredienti: la qualità. L’unicità di una craft beer è il biglietto da visita rispetto ad una birra industriale.

 

Al birrificio Hilltop sono garantiti alcuni servizi: la vendita al dettaglio, il servizio di asporto e l’acquisto delle birre sempre previa prenotazione. Inoltre, è sempre gradita la prenotazione, qualora si voglia passare a trovarci. Vorrei sottolineare che non facciamo somministrazione. Tra le nostre proposte, abbiamo la birra inglese per eccellenza, fatto solo con materie prime provenienti dal Regno Unito, la Barry’s Bitter, ambrata da 4.2% complessa e dissetante, ottima per immaginarsi in un pub di Londra. Se penso all’Irlanda, mi viene in mente la Gallagher Stout, la nostra birra scura fatta con alghe affumicate, come ti dicevo, d’Irlanda. Assolutamente da provare. Abbiamo la Hop Hill IPA, una birra secca da 6.5%. Fatta con sentori agrumati fruttati e un finale lungo e amaro. Una nostra personale interpretazione della costa occidentale americana. Queste sono solo alcune, ne abbiamo prodotte 15, ma il numero è in crescita. Proponiamo inoltre birre tradizionali fatte con prodotti locali. Non vi resta che passare a trovarci. Chi viene al birrificio Hilltop vuole una birra buona di qualità, che rifletta uno stato d’animo di un momento preciso. Come la musica, che sempre, è lo specchio di un sentire interiore.

Questo mestiere non è semplice. Dedizione, concentrazione, impegno. Fare esperienza in un birrificio prima di entrare nel settore. Mettersi in gioco. Provare e non arrendersi. È la passione però, che fa muove tutte le regole di questo mestiere straordinario”

Via Roma 315/a
Bassano Romano
www.hilltopbrewery.it

 

 

Mar 07 2018

Simone Tribuzi – il Mama’s un nome, che dice molto di più e racchiude un mondo in cinque piccolissime lettere.

Da piccolo, quando non arrivava ancora al bancone, Simone guardava. Guardava la mamma, lì dietro, che accoglieva i clienti col sorriso, schiumava il latte, pressava la polvere di caffè dentro un braccetto d’acciaio. Guardava papà, in un angolo a fare colazione con la luce bianca del mattino che tagliava la stanza e scopriva il ballo nascosto del pulviscolo dell’aria. Erano gli anni ’80, quelli dei Goonies e di Indiana Jones, dei muri che cadono e della generazione X che sognava di accompagnare il mondo in un futuro migliore con il significato della parole internet ancora fuori dal vocabolario. Non aveva ancora i tatuaggi lungo le braccia, né le gambe forti eppure il bar era già il suo microcosmo. Un piccolo, perfetto organismo fatto di persone e saluti, di facce note e sconosciute. Di soddisfazioni e sacrifici. Tutto perfetto. Fino a quando il destino si è messo di mezzo. Col suo modo saccente da primo della classe aveva deciso che presto, troppo presto, avrebbe dovuto legarsi un carico di responsabilità, dolore e paure sulle spalle e camminare. Un obbligo per nessuno. Una necessità per chi lo sente. Un modo per continuare e tenere unito un filo spezzato. Così, quando la luce dietro il bancone si è affievolita, Simone non ha lasciato che si spegnesse. Era il 2004. Due anni dopo sarebbe nato il Mama’s un nome, che dice molto di più e racchiude un mondo in cinque piccolissime lettere. Nuove luci, nuovi colori, ma la vernice che non copre la passione.

 

“Abbiamo dato un taglio diverso, più giovanile e moderno – racconta Simone, che ora di anni ne ha 34 – un’offerta gastronomica varia che punta sulla qualità dei prodotti”. E la voce si è diffusa. Fino a quando il Mama’s si è trasformato in un punto di riferimento. Dalla mattina, all’ora del pranzo all’happy hour. La struttura di una macchina che corre spedita i cui bulloni sono loro: “Andrea, Giulia, Veronica e Camilla – continua Simone – La gratificazione più grande e avere uno staff unito costruito nel tempo e che abbia appreso i tuoi metodi di lavoro, permettendoti così di arrivare ad un livello lavorativo soddisfacente. Barista significa cercare ogni giorno di migliorarsi per soddisfare ogni esigenza della clientela essere sempre un passo avanti proponendo idee nuove”. La forza del Mama’s, la sua scommessa, la sua vittoria

Mama’s Cafe’

  • Piazza del Santuario n.12 La Quercia – Viterbo (VT)
  • Telefono 3389742867

Feb 14 2018

Luca e Riccardo – Two You: Il casual per tutti, Sutri.

Two You non è solo un gioco di parole è anche il nuovo negozio di abbigliamento casual di Sutri, che si trova in Via G. Cesaroni 31.

Abbiamo incontrato uno dei proprietari, Luca Pucicca, che insieme a Riccardo Petretto, hanno dato vita ad un negozio alternativo in cui è possibile creare i propri stili e giocare di tendenza senza perdere la propria unicità.

“Mio padre è proprietario di Sport 4, negozio di abbigliamento di articoli sportivi che si trova a Capranica, in Piazza Garibaldi 8/10, quindi sai, posso dire che ho sentito l’impulso di crearmi un mio spazio. Sono sempre stato attratto dell’abbigliamento casual, per casual intendo un modo di vestire che ci faccia sentire bene con noi stessi, sentirsi bene significa saper indossare un capo perché esso riflette in qualche modo il nostro mondo interiore e quindi avere anche la possibilità di scegliere un tipo di calzatura rispetto ad un’altra. Tutto questo mi è stato possibile grazie al mio amico e socio Riccardo Petretto. Lui era un frequentatore di Sport 4, così un giorno, quasi per scherzo, gli proposi di aprire insieme un negozio di abbigliamento incentrato prevalentemente sulle varie tipologie di calzature. Riccardo accettò con entusiasmo.

 

 

Il nome è nato una sera di fronte ad una pizza: volevamo qualcosa di immediato, ma che avesse anche un messaggio da esprimere, che fosse accessibile a tutti. Two You in italiano vuol dire “due te” ma per un gioco di senso significa anche “A te”. Ne siamo rimasti estasiati. Un nome che raccontasse di un negozio capace di andare incontro ai gusti, gli stili, le tendenze e le esigenze dei nostri clienti. Eravamo e siamo ancora molto soddisfatti. Ci auguriamo di iniziare alla grande questo progetto. Portare a Sutri e in tutta la provincia, qualcosa di nuovo, diverso, unico: calzature di grandi brand per tutte le tasche. Vi aspettiamo Venerdì 16 Febbraio alle ore 18.30 per l’inaugurazione. Sarà possibile gustare un’ottima apericena. Gradito ospite e amico è Camillo Tosi, nome conosciutissimo dagli amanti di musica elettronica.”

 

Gen 28 2018

CIVITA DI BAGNOREGIO

Storia, arte, cultura e tradizioni: un luogo incantato, dove il tempo sembra non scorrere più.

Unita al mondo solo da un lungo e stretto ponte di circa 300 metri, ricostruito dopo che il terremoto del 1794 fece crollare il ponte naturale che collegava Civita a Bagnoregio, oggi  la “Città che muore”, sovrasta l’immensa valle dei Calanchi e offre al turista un incantevole e indimenticabile scenario. Continue reading

Gen 26 2018

Un weekend a tutta musica per i 12 anni del Blitz Caffè

Buon Compleanno Blitz !

Dodici anni di musica dal vivo, cocktail dal sapore unico, mostre di arte, istallazioni, aperitivi gustosi. Attimi di vita intensi ed indimenticabili. Tutto questo è il Blitz Caffè di Maurizio Ferri ed i suoi ragazzi. Tutto questo è garanzia di qualità. Abbiamo incontrato Maurizio, il proprietario, perché sabato 27 e domenica 28 Gennaio, il suo amato locale compie dodici anni. Una festa di tutto rispetto allora attende la sua clientela, gli amici, i conoscenti, chi è passato a via della Sapienza incuriosito dal luogo.

 

“Musica, maschere, divertimento e tanto rum. Si comincia Sabato, 27 Gennaio dalle 22.00, con una festa in maschera a tema Vintage. La musica sarà in stile Funky anni Settanta, si ballerà moltissimo. A proporla nel dj set, Big Bebbo, artista conosciuto per gli appassionati del genere. E ancora piatti gustosi, la torta di mezzanotte, lo spumante e, come ti dicevo, tanto rum. Domenica 28 gennaio dalle ore 19.00, ritroveremo due graditi ospiti del Blitz Caffè: gli ScrewDriver in concerto, capitanati da Francesca Mencaroni, insieme a Marco D’Alessandro e Fabio Ciucciarelli. A seguire, Michele Villetti con la sua Jam Session. Suonerà con altri amici e musicisti pezzi improvvisati che spaziano dal Jazz al Blues, al Funky creando una sinergia unica tra i suoni e gli elementi. Tutta da ascoltare. L’idea della Jam Session nasce da una proposta portata on stage dall’uomo delle volpi, di dare valore e ritmo alla musica e prima ancora, semplicemente alla meraviglia di suonare insieme, creare musica, insieme a tutti i musicisti che intendono partecipare.

 

 

 

Vorrei aggiungere inoltre, che questo è il primo anno in cui il team di lavoro, lo staff del Blitz Caffè ha vissuto un cambio generazionale. Vorrei ringraziare tutti i miei ragazzi: Alex, Fabiana e Andrea. Non è mai semplice creare una squadra affiatata come lo era in precedenza, ma devo dire che si stanno impegnando moltissimo con ottimi risultati. Amo il mio lavoro e questo posto, che un tempo era di mio padre Giorgio. Il Blitz, come lo vedete ora, è l’evoluzione di un intenso percorso di miglioramento, studio, impegno, ricerca della qualità, buoni cocktail, ottimi piatti. Cura del cliente. Sono davvero entusiasta e soddisfatto per tutto questo. Spero davvero di creare sempre qualcosa che sia di ispirazione per tutti coloro che verranno a trovarci.

Buon Compleanno, caro Blitz Caffè”.

Gen 17 2018

FABIO RUZZI: professione Cake Design, grazie anche a nonna Antonia

“Tutto parte da una crisi, o almeno, per me è stato così. Avevo appena finito il mio percorso di studi e non sapevo assolutamente cosa avrei fatto della mia vita, né quale strada avrei percorso. La mia intuizione è arrivata poco dopo e mi è preso a sorridere perché in fondo ce l’avevo davanti agli occhi da sempre. Ho avuto fin da piccolo una dedizione particolare per tutto ciò che è artistico. Una volta, in quarta elementare, ci fecero lavorare con la creta e la cosa oltre a piacermi moltissimo, fu per me molto naturale. Grazie a mia nonna Antonia ho iniziato a creare dolci, a divertirmi in cucina. È merito suo se oggi sono quello che sono e amo tanto quello che faccio. Dopo quel momento di crisi che ti dicevo, ho sentito, capito e deciso che il mondo a colori della pasticceria sarebbe stato il mio lavoro. È meraviglioso quando riesci a trasformare una passione in un impiego. Io sono Fabio Ruzzi e sono un Cake Designer.

 

Rendere la pasticceria tradizionale qualcosa di meraviglioso ed unico grazie a delle decorazioni, a mio modo di vedere le cose, è straordinario. Utilizzo molto i social e offro consulenze, ma ci tengo a dire che fare questo lavoro non è facile. Occorre una buona e valida formazione. Ho frequentato molti corsi di pasticceria e di cake design. Oggi non mi sento “arrivato” e sono sempre pronto ad imparare cose nuove. È un universo, questo del cake design, in cui si può spaziare molto: si può insegnare come ho scelto di fare, scrivere libri di cucina, continuare a creare e migliorare. La formazione è importantissima lo ripeto, ma è l’estro la vera forza. E ognuno ha il proprio. Quello che sei e quello che hai, in questo mestiere fa una grande differenza. Nella nostra sede, presso il Cook’n Roll, che si trova a Viterbo, in Via Galbani 28, si possono trovare articoli di pasticceria ed il laboratorio. È qui che offro corsi individuali di Pasticceria Base, sottolineo Base, sto studiando per gli altri step, e corso di Cake Design individuali di ogni livello. Ci sono molte donne che si avvicinano a questa arte perché la possibilità di creare con le proprie mani anche una piccola torta, fa stare e sentire bene. Lo vedo negli occhi delle mie allieve e sono felice di questo. Oggi mi sento veramente fiero e contento del mio mestiere. Impegno e dedizione possono tutto, anche portarmi a fare il lavoro dei miei sogni. Potete seguire i miei lavori alla pagina Facebook Fabio Ruzzi Cake Designer.”

 Via L. Galvani 28, 01100 Viterbo

 

Gen 12 2018

Franca Cernetti – Hashja, Il Coraggio di essere Donna

Ci sono libri che, per la storia che raccontano, sono veri e propri messaggi di speranza, fede e coraggio. Hashja scritto da Franka Cernetti, è uno di questi.
“Tanti anni fa ho dipinto il profilo di una donna, che è poi la donna raffigurata sulla copertina del mio libro, ecco, quel profilo nel tempo, mi ha ispirato a scrivere questo romanzo. È stato davvero emozionante metterlo su carta. Una storia intensa, un dialogo a tinte forti. Siamo nel 1200 in Mongolia, terra di guerrieri e dinastie. La protagonista di questa avventura si chiama Hashja ed è una giovane donna che con coraggio e dignità, grazie soprattutto alla musica, riesce a vivere la propria esistenza portandola ad un livello di frequenza più elevato. È una donna che si ritrova a fare la concubina, ma spinta da un forte desiderio di libertà, fugge e viaggia moltissimo per l’odierna Europa, approda nella Tuscia e si stabilisce a Nepi. È un libro che ho sentito essere un dovere da assolvere con il massimo rispetto poiché Hashja può ritrovarsi in ogni donna. È stata una guerriera che ha saputo accettare il suo destino e farne qualcosa di buono e di utile. Ha viaggiato molto, come ti dicevo, e quando arriva nella Roma medievale dell’epoca, rimane profondamente addolorata dalla corruzione dilagante, dal dolore e dalle prevaricazioni inflitte alla povera gente. Lei però non si arrende. In un certo senso “accoglie” tutto quel dolore e lo trasforma attraverso una comprensione interiore molto forte.

Accettare tutte queste prove cui la vita le ha riservato, la rendono una donna in grado di amare davvero un’umanità che ad oggi fa ancora molta fatica. Non è importante quanto tu ti sia spinta nel dolore, ma quanto tu sia riuscita a tornare indietro, alle origini. Scegliendo di non “restituire” se così si può dire, quello stesso male con sentimenti di vendetta, rancore e rabbia. Scegliendo sentimenti di compassione e comprensione profonda per quella situazione. Scegliendo di perdonare e proseguire lungo il cammino della vita. Senza compiere il male. Questo libro è un invito rivolto a tutti: ognuno a suo modo, è chiamato ad affrontare delle prove in questa vita. Ciò che fa una grande differenza non è la sfida in sé che la prova ci chiama a superare, quanto come noi scegliamo di affrontarla.”

Presentazione del Libro: Domenica 14 Gennaio 2018, ore 16.00 Nepi – Chiesa di San Biagio.

 

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