Apr 09 2019

Da Benedetta, Enrico e Chiara: una storia che viene da lontano

Il ristorante da Benedetta ha ottenuto il marchio “ospitalità italiana 2019 ” delle strutture ristorative del Lazio. Il riconoscimento conferito arriva dal Presidente ASPIIN Genesio Rocca e dal presidente della camera di Commercio di Frosinone. Un percorso che viene da lontano quello del Ristorante da Benedetta come spiega Enrico  che oggi insieme a sua moglie Chiara sono all comando del Ristorante. Era il quando nonna Benedetta, marchigiana doc e nonno Peppe, di Vetralla, decisero di aprire una piccola attività: sacrificio, onestà e tenacia negli anni li hanno ripagati e la piccola osteria è diventata un ristorante nel quale l’atmosfera resta sempre quella autentica degli inizi, come i sapori…L’ambiente accogliente è realizzato in stile rustico con particolari che richiamano alcuni scorci del paese. Un grazioso caminetto rende intimo l’ambiente e più appetibile la cottura delle carni locali. Il gusto della tradizione non si è perso e la magia continua con Enrico ed Ornella. Benedetta è “di nome e di fatto” come ha detto qualcuno dopo aver mangiato le fettuccine, ancor oggi stese a mano. Per soddisfare l’esigenza di tanti clienti che la sera bussavano per chiedere dove poter dormire e il desiderio di Massimo, marito di Ornella, nel 2002 fu inaugurato, a pochi passi dal ristorante l’albergo.
Una struttura che unisce la tradizione al comfort moderno composta da 11 camere e da un mini appartamento.

Oggi la scelta aziendale di Enrico e sua moglie Chiara predilige come una volta un attenta selezione di prodotti rigorosamente fatti in casa seguendo una tradizione contadina che si tramandata da generazioni come quella dei primi piatti fatti a mano, secondi di carne e di pesce preparati con cura nel rispetto di antiche ricette paesane.

Al ristorante da Benedetta si può  inoltre trovare ogni giorno un’ampia scelta di pietanze e di prodotti genuini e stagionali

Congratulazioni 

 

 

 

 

che si trovano oggi in prima linea nel noto ristorante della tuscia che dal 1959 si distingue nel terrario per l’eccellenza di una cucina genuina e legata ai sapori del territorio. Un percorso che viene da lontano, sottolinea Enrico, intrapreso tanti anni fa con Nonna Benedetta e  Nonno Peppe i veri pilastri del ristorante. Oggi le scelte aziendali studiate con un attenzione, ieri com e oggi un vero biglietto da visita

questo marchio non solo certifica l’attenzione verso il cliente ma anche la garanzia nel rispetto di un disciplinare. E’ un bel biglietto da visita soprattutto sul web, dove avvengono ormai la maggior parte delle prenotazioni”.

Dal 1959: tante le soddisfazioni di nuove scelte aziendali concordate e studiate da Enrico e sua moglie Chiara premiati lo scorso 7 Aprile dal presidente Auspin e il presidente  la Zia Franca, i miei fratelli Vale e Federico, tutti i nostri dipendenti che si sono succeduti, mio padre e mia madre, e soprattutto mia moglie Chiara, con la quale abbiamo improntato delle scelte aziendali che ci stanno dando molte soddisfazioni, e apprezzamenti. Tutto questo però non sarebbe stato possibile se non ci fossero stati i miei nonni, un ringraziamento Benedetta e Peppe (ne sarà orgoglioso da lassù), veri pilastri di questa azienda. Grazie di cuore a tutti!!!!

Mar 28 2019

Marco e Stefania, Hair Stylist – I segreti per un taglio perfetto.

Insieme da sempre, nella vita e nel lavoro. Marco e Stefania, dopo anni di pratica e studio, aprono il loro salone. È  il 14 febbraio del 1995. Lui taglia e lei asciuga, entrambi sempre all’opera con cura e minuzia, perché già dai tempi dell’apprendistato hanno imparato una lezione: che anche se gli altri ti chiamano barbiere, parrucchiere, coiffeur o hair stylist, poco importa: tu stai creando il look del tuo cliente, e devi farlo con attenzione.

Ma Stefania ci dice anche che, proprio perché stai creando il look del cliente, devi saperla lunga. Devi saperlo consigliare: ogni viso ha il suo taglio e ogni taglio il suo viso. Devi rendere una persona fiera, soddisfatta e sicura del proprio aspetto.  Questo è il loro segreto e la filosofia del loro salone.

Siamo però alla fine degli anni 10 del 2000 ed Essere rapidi, tecnicamente capaci, empatici e anche ottimi consulenti di immagine non basta più. Stefania infatti ci rivela che un Hair Studio all’avanguardia deve dare al cliente la massima attenzione non solo in termini di Hair Styling, ma anche in termini di atmosfera, e di utilizzo di prodotti di alta qualità, perché, prosegue la titolare del salone, una sessione in un hair studio è un momento da dedicare a sé stessi nel modo più piacevole possibile. 

I segreti per un taglio perfetto.

Secondo Marco e Stefania, il taglio perfetto nasce sicuramente dalla conoscenza degli strumenti e dallo studio della tecnica sempre aggiornata che ad un professionista non deve mai mancare. Altra cosa importante è l’empatia: saper leggere l’animo della cliente per capire le sue esigenze, studiare la morfologia del suo viso e le sue caratteristiche insieme a tante altre attenzioni che porteranno ad un’operazione ottimale qualunque essa sia: taglio, colore, acconciatura.

L’hair stylist di oggi

L’hair stylist di oggi, ci spiegano infine Marco e Stefania, è un artigiano del fascino, un professionista il cui mestiere è un intreccio di moda, arte, tecnica e passione, perché un bravo hair stylist, in fin dei conti, è un artista appassionato  della bellezza.

 

Parrucchiere a Ronciglione, Marco Aquilani

Gen 30 2019

30 ANNI DI TOTO’S PUB

Non un semplice pub ma molto di più. 30 anni fa, in una sera di gennaio del 1989 esattamente il 30 gennaio papà Giuseppe inaugurava una nuova stagione della sua vita nata dalla passione per la Scozia unita all’amore per la ristorazione e la convivialità. Antonio aveva da poco compiuto un anno, un omaggio al piccolo di casa la scelta del nome: Toto’s. Una vera scommessa quella del Toto’s vinta a pieni voti, la storia del Toto’s è infatti una di quelle storie che profuma di semplicità un esempio per chi crede fortemente nei propri sogni ed ha il l’audacia ed il coraggio di correre il rischio di viverli ! Oggi al Toto’s’ ci accoglie Antonio, sempre in compagnia di suo papà ma è lui a fare gli onori di casa, c’e sua moglie e ci sono i due piccoli gemelli che festeggeranno con tutto lo staff oggi mercoledì 30 Gennaio questo strepitoso traguardo motivo di orgoglio per la Città di Viterbo, tutti invitati al taglio della torta! Antonio ci racconta quanto sia importante nel corso degli anni riuscire a rinnovarsi costantemente per offrire sempre il meglio ai propri clienti.

 

Lo studio, l’attenzione la continua ricerca di proposte sempre innovative sono fondamentali. Sono tanti i segreti che hanno fatto del Toto’s un vero punto di riferimento per la Città di Viterbo. Tra i punti forza il clima familiare che si respira all’interno del locale, uno staff molto professionale, ma anche l’attenzione della scelta del menu con proposte di ristorazione sempre più complete e capaci di offrire una grande scelta per soddisfare ogni palato ! Il Menu propone infatti bontà del territorio della Tuscia ma anche eccellenze nazionali ed estere per hamburger, tagliate e primi piatti. Una grande selezione di pizze, squisiti i dolci, ottima la selezione delle Birre e le proposte di intrattenimento sono attente alle esigenze di tutti anche dei più piccoli. Per i più pigri il Toto’s Pub mette inoltre a disposizione il servizio a domicilio tramite whatsapp. Tra le proposte di intrattenimento Music Box, Karaoke, Love Game, Radio Toto’s e Baby Toto’s Tutte le domeniche ! La serata tanto attesa da tutte le mamme e i papà della città, niente di meglio che cenare con tutta la famiglia senza cercare di tenere calmi i bambini, ma grazie alle nostre animatrici che saranno presenti dalle 19:00 alle 22:30 potrete mangiare in tranquillità e i bambini si divertiranno colorando, giocando e molto altro! Questo servizio ovviamente è completamente gratuito!

Buon Compleanno, caro Toto’s

 

 

 

Gen 25 2019

CASTEL SANT’ELIA

Tra due delle più importanti vie consolari, la Cassia e la Flaminia, immerso nella suggestiva quanto misteriosa valle Suppentonia, a metà strada tra Roma e Viterbo, sorge Castel Sant’Elia. Il paese, ricco di storia, conta circa 2.200 abitanti; La sua estensione territoriale va dal fosso di Rio Vicano a quello della Ferriera (o mola vecchia) occupando gran parte dell’antica regione Falisca. Numerose sono anche le presenze etrusche rappresentate dai famosi “Pagus”, villaggi con le caratteristiche grotte abitative, di identica fattura, collegati da percorrimenti lungo le vallate. Le presenze sono così individuate: PIZZO JELLA sito sullo sperone terminale sulla confluenza delle valli al di sotto delle quali scorre il fosso Malnome. Castel d’Ischi, o Castellaccio, sito sulla rupe che si affaccia sulle vallate di fosso Monte Lanfoia e dell’Agnese. Su detti “Pagi”, abbandonati nel periodo romano, in quanto tagliati fuori dalle grandi vie di comunicazione (Cassia, Amerina, Flaminia), sono sorti insediamenti medievali con mura e torri d’avvistamento ancora visibili. La zona più antica del paese attualmente scarsamente abitata si trova ai margini di una rupe, Pizzo sant’Anna, da dove è possibile ammirare la maestosa e imponente “Basilica sant’Elia”. La zona nuova, invece, si snoda urbanisticamente a “Macchia di Leopardo”, fino a raggiungere da una parte Civita Castellana, e dall’altra la più vicina Nepi. Castel Sant’Elia deve la sua nascita al pontefice San Gregorio Magno.Luogo di culto e di storia, il paese è riconosciuto come il sito delle 15 chiese, gran parte dedicate alla Madonna, e per l’incontro tra il Papa e la regina dei longobardi, Teodolinda, avvenuto in una chiesa rupestre, la Grotta di San Leonardo, al momento difficilmente raggiungibile. Dopo un lungo periodo di dipendenza dai pontefici, il paese diventa Feudo e vede susseguirsi le famiglie dei Colonna, degli Orsini, e dei Farnese; a questi ultimi si deve il merito di aver creato e sviluppato un apparato amministrativo e giuridico molto valido e soprattutto quello di aver costruisto il nuovo Castello con le mura Castellane e i torrioni intorno al 1540, mentre la torre d’ingresso con i due stemmi dei farnesi è stata costruita agli inizi del 1900 ad opera dell’ing. Gherardi su commissione del Municipio. Nel 1663 il paese passa di nuovo sotto il controllo Papale a seguito della vendita dei farnese a papa Innocenzo X, dovuta a debiti contratti con lo stato Pontificio. Nel ‘700 Castel Sant’Elia si estende al di fuori del Castello Farnese con la costruzione del Borgo, attuale Corso Umberto I°, opera che, urbanisticamente parlando, raggiunge alti livelli tecnici. Alla fine del 1700 i beni di Castel Sant’Elia passano al marchese Lezzani: il palazzo dei marchesi Lezzani oggi completamente restaurato e sede Comunale, si trova nell’attuale Corso Umberto I°. Tra le 15 chiese “storiche” un posto di assoluta preminenza spetta al “santuario della Madonna ad rupes”. Artefice della nascita del santuario fu un eremita, Fra Rodio (Bari 1743 – Castel S. Elia 1819) che, con sagace e immensa fede scavò nel tufo una scalinata di 150 gradini fino a raggiungere quello che sarà il luogodalla futura “Grotta della Madonna”. Il Santuario, gestito dal 1892 prima dai Francescani Irlandesi, poi da quelli di Sassonia, sotto la presidenza di Padre B. Doebbing, diviene il luogo di culto più importante della provincia di Viterbo. Vi si venera la miracolosa immagine di una Madonna dal volto dolcissimo ceh con le mani giunte adora il Bambino addormentato sulle sue ginocchia. Il Santuario è meta di pellegrinaggi provenienti da ogni parte d’Italia e del Mondo. Può vantare una schiera di personalità di ogni rango che nel corso dei secoli si sono recate a rendere omaggio alla Vergine delle Rupi. Fra tutte spicca la visita del S.Padre Giovanni Paolo II° avvenuta il 1° Maggio 1988. Accanto alla grotta della Madonna sono conservati paramenti e oggetti liturgici, antichi e unici nel loro genere, provenienti probabilmente dalla vicina Basilica di Sant’Elia e risalenti al XII/XIII sec. sono mitre, tuniche, sandali, inoltre vi si conserva un cofanetto del XIII sec. Attualmente il Santuario e’ gestito da una comunita’ di padri polacchi: Oltre alla citata grotta di S. Leonardo sono da ricordare, tra le grotte rupestri, quella di S. Anastasio, scavata sopra la grotta della Madonna ad Rupes da dove prese origine l’attuale Santuario, e la grotta di S. Nonnoso visibile a mezza costa sopra la Basilica Sant’Elia. Tra le chiese, quelle caratterisitiche di S. Lucia, della Madonna dell’Immagine, la piccola chiesa di S. Antonio da Padova, quella parrocchiale di S. Antonio Abate e la chiesetta di S. Michele Arcangelo. Ognuna ha le caratteristiche specifiche e pregievoli opere.

Nel complesso del Santuario si trova la chiesetta di S. Michele Arcangelo, oggi restaurata. Fu probabilmente edificata dai monaci Benedettini tra l’VIII e il IX sec. E’ da ricordare una lastra marmorea del IX sec. con vari disegni e figure simboli della lotta tra il bene e il male

Etimologia:  E’ un composto di “Castello” (che deriva dal latino Castum o Castellum e si riferisce alla presenza di una fortezza in zona) e “Sant’Elia”, il nome del santo a cui è dedicata la basilica del paese.

Nov 18 2018

Sara, Eleonora e Chicco – Tatuaggi che passione !

In Italia le richieste crescono del 60%… merito degli influencers?

Una volta il Tattoo era un segno distintivo di gang, marinai ed ex galeotti, ma da anni rappresenta la voglia di personalizzare il proprio corpo con un ricordo importante inciso sulla propria pelle, quasi per voler fermare il tempo. Oggi il tatuaggio è sempre più considerato un’arte, un linguaggio, una forma d’espressione del corpo che col tempo, come ogni forma d’arte, evolve e cambia.

Quella di Sara, Eleonora e Chicco per i Tattoo è una vera e propria passione, consolidata negli anni! Il loro studio a Capranica dal nome Art Tattoo si trova in via G. Matteotti n.3  ed è un vero punto di di riferimento per gli amanti dei Tattoo. L’associazione Culturale di Sara, Eleonora e Chicco ha  lo scopo di promuovere e divulgare l’arte dei tattoo. Da anni si distingue per l’originalità e la creatività dei lavori realizzati che mostrano non solo una grande professionalità che si esprime con tattoo unici ed irripetibili. Lo studio di tatuaggi a Capranica di Sara, eleonora e Chicco utilizza solo le migliori attrezzature e i migliori aghi. Grande attenzione all’igiene, gli aghi utilizzati sono monouso, come i tappini in cui vengono versati i colori e qualsiasi altro elemento che possa venire a contatto col cliente. 

Tra i servizi Art Tatto con la qualifica professionale per trucco semipermanente

Sara propone: sopracciglia 3D e sfumatura, infracigliare superiore e inferiore, Eyeliner, contorno labbra e sfumatura.

Professionalità crerativita ed esperienza a disposizione di ogni cliente, per maggiori info contatta Art Tattoo e sfoglia la gallery per vedere i Tattoo realizzati da Sara, Chicco e Eleonora.

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Giu 20 2018

10 ANNI DI RED ROSE CAFE’

Tranti Auguri ad Arianna, Gianluca e Tutto lo staff del Red Rose Cafe’!

 

Il Red Rose nasce precisamente il 20 giugno del 2008 … un bar ? Molto di più ! Il Red Rose Cafe’ è  un cammino di vita condiviso con tanti amici  ! Una vera famiglia, a partire dai ragazzi che lavorano dietro al bancone, fino ad arrivare agli amici che passano per un momento di pausa nella loro giornata. Il rapporto con i clienti costruito negli anni  è basato sulla fiducia e anche sull’amicizia. “Ci piace conoscere i gusti dei clienti e coccolarli in ogni momento, ma credo che la nostra ricetta sia il sorriso, valore principe del Red Rose.” Raccontano Arianna e Gianluca.

 

 

In 10 anni il Red Rose ha subito un evoluzione continua per offrire sempre il meglio ai propri clienti! Al Red Rose si parte la mattina con le squisite colazioni per poi passare al servizio ristobar con cucina espressa, in più fantasiosi aperitivi e apericene con pasta, fritti, affettati, rustici. Al Red Rose si respira un forte legame con la Città e con  le tradizioni e anche un forte amore per il centro storico. Negli anni il Rd Rose è diventato un tutt’uno con la piazza, la sua gente e le mura cittadine, ma soprattutto con Porta Romana e il trasporto della Macchina di Santa Rosa, non a caso il Red Rose si chiama così!   “Rosa Rossa” in omaggio Santa Rosa e tutti i facchini!

 

 

 

 

  • Via Garibaldi 63/65 01100 Viterbo (VT)
  • Telefono 0761 091149

 

 

foto tusciaup

 

 

Mag 06 2018

Alessandro Piccioni e Pino Gregori: New Bar Le Iene, microcosmo di quotidianità

Ci sono mestieri che segnano ed insegnano. Senza filtri né scuse. Manifestano la vita così com’è in tutte le sue sfumature. Certo è che serve uno sguardo attento e un bel sorriso. Ho incontrato Alessandro Piccioni, proprietario insieme a Giuseppe Gregori, detto Pino, del New Bar Le Iene, che si trova a Viterbo, in Largo Bruno Buozzi.

“Il barista è un lavoro duro. Non ci si pensa mai, ma è impegnativo più di quanto si creda, abbiamo da poco festeggiato cinque anni di attività. È dura, ti dicevo, ma le soddisfazioni sono tante. Chi sta al di là del bancone vede solo il “prodotto finito” se così posso dirti, in realtà ci vuole tanta pazienza, spalle larghe e una buona dose di umiltà, che attenzione, non deve essere confusa con mancanza di carisma o scarsa educazione. Posso dire che il nostro lavoro è un gioco di equilibri sottili. Ci passa davanti un microcosmo davvero interessante di umanità ed il bello è esattamente questo. Imparare a rapportarsi con tutti i clienti che vengono al bar. Dedicando poi, maggiore attenzione a coloro che sono completamente diversi da noi per modi di fare o di essere. Imparare a cogliere i dettagli, le storie che le persone ti raccontano, come si sentono quando vengono qui e custodire quello che dicono. Prestare ascolto senza giudizio. Personalmente, questo mestiere, lo renderei obbligatorio ai giovani almeno per un anno, un po’ come la leva militare. Ti sveglia. Ti insegna il silenzio. La concentrazione. Ti rende lucido, ti aiuta a comprendere di chi puoi fidarti.

È la palestra esatta per tutti quelli che vogliono comprendere meglio che sentenziare su qualcuno è solo un’occasione persa per imparare qualcosa di nuovo. Il barista è quello che sta sempre bene, ha una parola buona per tutti e si esprime ogni volta che è chiamato in causa. Amo questo mestiere poiché ogni giorno ho di fronte una piccola grande comunità che si esprime in fragilità, debolezze, gioie, amori dolori, tutto. E non è che ti fa sconti. Ogni persona porta al bar qualcosa di sé ed il più delle volte si aspetta qualcosa come la gentilezza, servita con un buon caffè. Le parole, i gesti, gli atteggiamenti. Tutto è importante. Tutto segna e insegna. Sta alla persona scegliere di apprendere. Tra le nostre proposte aperitivi ricchi in settimana, più corposi nei weekend, pizze, tramezzini, panini, ottime colazioni al mattino, quando ci sono le partite di calcio, tipo oggi che gioca la Roma, facciamo cene collettive con i clienti del bar, che diventano amici, un modo per stare insieme, per aiutare anche tutti coloro che sono da soli a casa, penso agli anziani del quartiere. Facciamo anche serate a tema e serate musicali. A tutti coloro che vogliono o hanno intenzione di intraprendere questo mestiere, mi sento di dire che bisogna pensarci bene, servono mani e spalle grandi, ma è il sentire le persone che fa la differenza e per poterlo fare, occorre esperienza e un cuore attento, vigile, grande”.