La festa di S. Isidoro che si svolge la seconda domenica di Maggio, con il suo bagaglio di cultura contadina e’ la festa della terra, della natura, con radici, nel profondo medioevo.
Di questa manifestazione (Corteo religioso, rappresentazione scenica del contrasto, pranzo sociale), si possono avere due chiavi di lettura:
la prima il contrasto fra il latifondo e il contadino, quest’ultimo umiliato dal padrone il quale gli vieta perfino di santificare la festa;
la seconda l’aspetto religioso. Una religiosita’ propria dei poveri fuori dalle regole ufficiali della chiesa, forse meno dotta ma sicuramente più vicina ai bisogni della gente.
Questa festa tradizioniale era in disuso da circa 30 anni ed è stata rilanciata nel 1993, anche per non mandare disperso questo patrimonio culturale ancora vivo nella memoria della collettivita’.
PROGRAMMA
Cuore della festa la mattina di domenica. Alle 10 sveglia con la banda musicale “Città di Latera”; alle 10,30 corteo tradizionale con sfilata di mezzi agricoli da piazza Preta fino alla chiesa di San Sebastiano. Dopo la celebrazione della messa, si terrà la rappresentazione scenica del contrasto tra latifondista e bracciante, un intermezzo di teatro popolare a cura del comitato. Pranzo nei giardini del Museo della terra.
Alle 16,30, 18esima edizione dell’incontro interregionale di poesia improvvisata in ottava rima, con gli estemporanei Marco Betti, Marco Calabrese, Pietro De Acutis, Giampiero Giamogante, Emilio Meliani. Sarò io, come per tradizione, a condurre l’evento (in nome dell’associazione delle “Comunità narranti”). Sarà l’occasione giusta per presentare un progetto di documentazione delle storie di vita dei poeti a braccio promosso dal locale museo in sinergia con l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale