Nuova scintillante iniziativa della Fucina artistica dei Giardini di Ararat, movimento nato dall’unione artistica di Laura Belli (imprenditrice, titolare dell’azienda agrituristica I giardini di Ararat e presidente del movimento Donne impresa di Confartigianato Viterbo) e l’artista Simone Gamberi.
La proposta di questo fine aprile, realizzata insieme a Confartigianato imprese di Viterbo e con il patrocinio del comune di Viterbo, è quella di Maschere ed arte: una serie di esclusive mascherine, necessarie per limitare il contagio da Covid-19, realizzate con estro e fantasia.
“Oscar Wilde sosteneva che la maschera ci dice più di un volto – spiega Laura Belli -. La maschera ci rimanda alla purificazione, alla protezione e alla rinascita. Possiamo proteggerci e nello stesso tempo dire qualcosa, esprimere noi stessi. Questo nuovo oggetto è entrato prepotentemente nella nostra vita e ora diventa quasi un capo d’abbigliamento, diventerà parte del nostro vestiario quotidiano. Come i colori dei vestiti che scegliamo ogni giorno, questo filtro tra noi e il mondo racconterà i nostri stati d’animo. Parole non dette, poesie, citazioni, frasi, canzoni, ci daranno la possibilità di esprimerci in silenzio. Queste particolari mascherine parleranno per noi nel silenzio delle nostre città, diranno tutto quello che avremmo voluto dire”.
Ed è così che la Fucina creativa dei Giardini di Ararat, un luogo immaginario dove l’arte e la bellezza non si fermano mai, inventa (per mano di alcuni artisti e grazie alla collaborazione degli artigiani di Confartigianato) una serie di interventi sulle mascherine di cotone cucite a mano e applicate su mascherine sterili, lavabili e riutilizzabili.
Le prime mascherine della Fucina saranno:
Mascherina Floral&Decor – Un gioiello floreale da indossare. La mascherina Floral è il prodotto scelto per lanciare questa iniziativa artistica in occasione di Viterbo in fiore 2020 ed è la regina del progetto “Viterbo in fiore che non c’è”. In questo caso non c’è la stoffa da cucire, ma solo prodotti vegetali e floreali. Non potevano mancare i fiori per consacrare lo stretto legame con la scuola internazionale di floral design che ha sede anche presso i Giardini di Ararat. Le mascherine verranno confezionate dalle sapienti mani di Alessia Taurchini, unica viterbese diplomata alla sede principale della scuola internazionale di floral design a Basilea. La mascherina Decor invece, sempre creata da Alessia Taurchini, è cucita a mano e decorata utilizzando tessuti differenti, con trame diverse arricchite da elementi decorativi in stoffa. Un prodotto artigianale originale e di altissima qualità.
Mascherina Artist – Gli artisti sono gli esploratori dell’animo umano da tempi ancestrali, la funzione dell’arte applicata all’oggetto della maschera è quella di andare oltre il reale e cercare una nuova identità. In questa esplorazione artistica alla base del connubio uomo e maschera ognuno di noi è parte di un’opera d’arte e veicolo di emozioni e ricerca di identità. Gli artisti coinvolti stamperanno le loro creazioni sopra le mascherine facendole diventare opere in movimento e trasformando la loro funzione in un’esperienza comunicativa. Ogni artista esporrà il suo intervento con una performance presso i giardini di Ararat appena sarà possibile. Art director di questi eventi in programmazione sarà Mariella Gentile che, avendo dovuto sospendere l’opening presso i Giardini di Ararat lo scorso 13 marzo, riprenderà la sua installazione con un tableau vivant tutto da scoprire.
Mascherina Words – In questo caso la mascherina diventa una lente di ingrandimento che mette in luce una frase scritta da cantautori locali, poeti, scrittori, artisti, creatori o ricercatori d’arte e di bellezza del nostro territorio. Questo collettivo sarà coordinato da Simone Gamberi, direttore artistico della Fucina artistica dei Giardini di Ararat che aprirà la linea di mascherine con frasi estrapolate dalle sue canzoni. Ad esclusione di una: “Tutto è bene quello che finisce bene”, frase emblematica in questo momento storico, che ci infonde speranza e che allo stesso tempo anticiperà la personale successiva firmata Monica Marangi e che sarà la faccia di questa linea di mascherine.
I dispositivi di sicurezza obbligatori che diventano un pezzo unico di espressione artistica saranno realizzati grazie alle imprese di Confartigianato Bottega artigiana di Marilena Pennetta, Graphostudio di Alesandro Pangrazi e Mama service sas. Il ricavato delle mascherine sarà dedicato a future attività artistiche da realizzare all’interno della casa di riposo Bellorizzonte di Capodimonte, i cui ospiti parteciperanno alla realizzazione delle mascherine stesse.
Le mascherine artistiche saranno presentate e proposte in occasione dell’evento “Viterbo in fiore che non c’è”: in questo 2020 atipico in cui siamo tutti a casa, lontani dai decori floreali che ci regala la città di Viterbo tutti gli anni a cavallo del primo maggio, in assenza della consueta manifestazione florovivaistica, la mascherina floreale della Fucina artistica diventa un gadget da regalare o da indossare per omaggiare la tradizione viterbese, con la speranza che porti gioia, bellezza, profumi e memoria nelle case dei viterbesi.
Il progetto “Viterbo in fiore che non c’è”, infatti, nasce dall’idea di portare avanti la tradizione del territorio nonostante il Covid-19.
“Molte delle tradizioni che oggi noi onoriamo hanno superato guerre, malattie e giudizi universali – aggiunge Laura Belli -. Anche il nostro ‘Viterbo in fiore’ verrà pertanto festeggiato. Chiediamo a tutti di indossare la nostra mascherina floreale o di crearne una e farsi una foto da postare sui social con gli hastag #viterboinfiorechenonce, #fucinacreativa, #mascherinaartistica, #igiardinidiararat. Infine, quando tutto sarà passato, pensiamo all’organizzazione di un grande flash mob con indosso le nostre mascherine artistiche, secondo le modalità che saranno previste dalla legge”.
Confartigianato Viterbo