Dal 1 Giugno il Castello di Pandora di Nepi aprirà la splendida piscina. La nuova proposta nella suggestiva location Castello di Pandora nasce dallo spirito imprenditoriale di Andrea Fanti executive chef e co-proprietario del Croma Lago e Ashley Vincenzo Geraci con lo scopo proporre una luogo da sogno ai suoi ospiti all’insegna del gusto e del benessere. Parte integrante del progetto Fabrizio Tombone e Gianluca Ceccacci

Un castello dallo stile gotico edificato circa 15 anni fa da un industriale inglese legato alla Tuscia dove la magia e la cura dei dettagli non mancano.

All’interno antichi parquet in legno indiano, grandi finestre a lancia, marmi travertini e cristalli, privè room con vasca ad acqua salata ed effetto cielo stellato. Tre suite luxury, una delle quali con talassoterapia, bagno turco, sauna e doccia emozionale. Il Relais & Spa con bagno turco, sauna, idromassaggio e trattamenti personalizzati saranno operativi a partire da luglio mentre il ristorante che vedra lo chef Giorgio Martino al fianco dell’ Executive Andrea Fanti aprirà a partire da fine settembre.

All’esteno l’atmosfera fiabesca del castello si consolida con la meravigliosa piscina a forma di infinito. Punto forza dell’estate sarà aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 con servizio light lunch gourmet che forte dell’esperienmza di Andrea proporrà un vero percorso enogastronomico attraverso sfiziose proposte di pesce con plateau di crudi e carpacci, cestini di frutta esotica ed insalate fusion.

Long drink e cocktail partire dalle ore 17.00 fino a tarda sera per l’aperitivo a bordo piscina con l’ esclusivo angolo mixoligy.

Il Castello di Pandora organizza inoltre il tuo cestino pic nic da degustare nel parco che circonda il castello con cestini finger food e buns in versione mare, terra e vegetariani.

Rimanendo nel tema fiabesco del magico Castello di Pandora cosa aggiungere ? Quando dietro a una proposta cosi interessante c’e il nome di Andrea Fanti e’ proprio Il caso di dirlo: i sogni son già realtà !

Next Opening – 1 Giugno, Save the date !

Via Cassia Bis Km 37 Nepi – 339 661 0858

Rinvenute nell’area archeologica sommersa, nota come il Gran Carro di Bolsena circa sessanta monete in bronzo, databili al III-IV sec d.C. La scoperta, avvenuta lo scorso mese di ottobre dalla Soprintendenza grazie alla continua collaborazione con il Centro Ricerche Archeologia Subacquea Aps testimonia la frequentazione dell’area, occupata principalmente durante la prima età del Ferro (X-IX sec. a.C.), anche in epoca storica.

Il rinvenimento di una ulteriore moneta e di un oggetto metallico, identificabile come un coltello con manico a lingua da presa ed estremità revolute, presumibilmente riconducibile all’epoca protostorica, è avvenuto durante attività di mantenimento delle capacità tecniche da parte dei sommozzatori della stazione navale di Civitavecchia nel lago di Bolsena, in località Sant’Antonio, lo scorso sette maggio, dove erano in svolgimento negli stessi giorni attività di ricognizione da parte del Servizio di Archeologia subacquea delle acque interne della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, coordinato dalla dott.ssa Barbara Barbaro e dall’assistente tecnico Egidio Severi.

Vista la fortunata circostanza, è stata condotta una ricognizione coordinata nell’area archeologica sommersa, recentemente anche dichiarata di interesse culturale, per la durata di circa 80 minuti anche se in condizioni di scarsa visibilità a causa del vento in superficie. La co-presenza dei due nuclei, con la sinergia stringente che ne è nata, ha permesso inoltre di testare nuove attrezzature su superfici non interessate da depositi stratificati.Dunque un passo in avanti nella conoscenza di luoghi, sommersi e non solo, e delle civiltà che li hanno abitati o attraversati.

Anche semplici, ma innumerevoli, oggetti e reperti (quali le monete e il coltello) possono contribuire alla ricostruzione del lontano passato; ma soprattutto sono una dimostrazione di quanto una cooperazione favorisca il conseguimento di un risultato importante.Un recupero che è stato significativo poiché tali monete e lo stesso coltello si trovavano in posizione tale da poter essere certamente oggetto di predazione.

Per info: barbara.barbaro@beniculturali.it

 E’ La direzione Capitale naturale, Parchi e Aree protette del Lazio, a comunicare dopo un ungo monitoraggio attraverso le telecamere nascoste che rende il raro esemplare di cicogna nera ha nidificato al Parco Marturanum.

Il Parco del Marturanum istituito nel 1984 si trova nel comune di Barbarano Romano, ha un’estensione di circa 1240 per di più caratterizzata da rilievi argillosi delle zone collinari tra i monti di Tolfa e i rilievi che circondano il lago di Vico.

“Da fine marzo è stabilmente occupato – prosegue la direzione –. Attraverso la telecamera opportunamente posizionata, è stata rilevata la presenza contemporanea di una coppia: presumibilmente la stessa che, ormai da alcuni anni, si riproduce in questa area. La stagione riproduttiva può iniziare“.

“Negli ultimi 3-4 anni – conclude la direzione –, da questo nido si sono involati una decina di nuovi nati. L’augurio è che anche quest’anno la cova vada a buon fine, la speranza che qualcuno dei nuovi nati, una volta raggiunta l’età giusta, decida di mettere su casa nei paraggi. Presto avvistare uno di questi splendidi uccelli nei nostri cieli potrebbe non essere più un evento tanto raro“.

La cicogna nera è leggermente più piccola della cicogna bianca con una lunghezza di circa 95 cm, per circa 3 kg di peso. Fatta esclusione per il ventre ed alcune penne ascellari di colore bianco, è di colore nero. Il Becco, le zampe e il circolo oculare sono di colore rossiccio.