Ott 08 2024

Tarquinia: Giornate Fai di Autunno, apre al pubblico la Tomba degli Scudi

Il 12 e 13 ottobre, dalle 10 alle 17, a Tarquinia, per la 13esima edizione della rassegna organizzata dal Fondo Ambiente Italiano
Tarquinia (VT), 7 ottobre 2024 – La Tomba degli Scudi si svela per le Giornate Fai di Autunno. Lo splendido ipogeo etrusco sarà visitabile il 12 e 13 ottobre, a Tarquinia, per la 13esima edizione della rassegna organizzata dal Fondo Ambiente Italiano, che quest’anno aprirà al pubblico, in 360 città italiane, 700 luoghi d’arte, storia e natura, insoliti e curiosi, poco conosciuti e valorizzati, alcuni dei quali solitamente inaccessibili. La due giorni di apertura sarà curata dalla delegazione Fai Viterbo. “La Tomba degli Scudi è il nostro “luogo del cuore” – afferma la capodelegazione del Fai Viterbo Lorella Maneschi -. Un gioiello artistico che abbiamo reso nuovamente alla città, tra il 2016 e il 2018, con un complesso restauro che ha interessato la camera centrale e ha consentito di rendere l’ipogeo fruibile dopo decenni di chiusura a causa del suo precario stato di conservazione. Il recupero ha permesso ai dipinti murali e alle rare epigrafi in lingua etrusca, che decorano questo importante sepolcro gentilizio di età ellenistica, di tornare a splendere. L’intervento è stato realizzato grazie ad un contributo assegnato a seguito della settima edizione dei Luoghi del Cuore e al cofinanziamento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, a cui si sono aggiunti altri piccoli contributi ricevuti da partner locali”. La Tomba degli Scudi si trova nella Necropoli etrusca di Monterozzi, inserita nel 2004 nel Patrimonio Unesco. La posizione precisa è nella porzione di necropoli chiamata “Primi Archi”, fuori dal recinto della Necropoli a cui si accede con biglietto. Si trova nelle vicinanze della città che vanta un bellissimo borgo medievale, importanti chiese romaniche e il palazzo Vitelleschi, sede di uno dei più importanti musei nazionali archeologici che raccoglie i reperti provenienti dalla città e dalla necropoli etrusca. Scoperta nel 1870, la Tomba degli Scudi è una delle più grandi tombe di Tarquinia, definite il primo capitolo della pittura italiana e che rappresentano un documento eccezionale per la pittura e la cultura del mondo etrusco. La Tomba degli Scudi sarà visitabile dalle 10 alle 17. È consigliato lasciare l’auto nel vicino parcheggio del cimitero moderno “San Lorenzo”.
Ott 08 2024

“Connessioni culturali tra Italia ed Albania”, il 12 ottobre convegno a Tarquinia

Al civico 4 di via dell’Archetto, alle 17,30, l’incontro organizzato dell’ambito della 14esima edizione del Festival Cerealia
Tarquinia (VT), 8 ottobre 2024 – “Connessioni culturali tra Italia ed Albania” è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 12 ottobre, a Tarquinia, alle 17,30, al civico 4 di via dell’Archetto, nell’ambito delle iniziative della 14esima edizione del Festival Cerealia, che ospita quest’anno l’Albania. Alla conferenza, organizzata da Omnia Tuscia, Società Tarquiniense d’Arte e Storia (Stas) e Ambasciata d’Albania in Italia, interverranno Mario Bova, già ambasciatore d’Italia a Tirana (1999-2003), Julian Bogdani, direttore della Missione archeologica italo-albanese a Çuka e Ajtoit, dell’Università “La Sapienza” di Roma; Alessandra Sileoni, presidente della Stas; ed Enrico Cesarini, presidente di Omnia Tuscia. Introdurrà i lavori Paola Sarcina, direttrice del Festival Cerealia. Costantino Moretti, segretario generale di Omnia Tuscia, sarà il moderatore. Presenzierà Anila Bitri Lani, ambasciatrice della Repubblica d’Albania in Italia, per i saluti istituzionali. Il rapporto tra l’Italia e l’Albania è da anni forte e intenso e poggia su solide fondamenta storiche, culturali ed economiche, favorite anche dalla prossimità geografica. Per l’Albania l’Italia rappresenta un interlocutore privilegiato essendo da sempre in prima linea nel sostenere la transizione dell’Albania e il suo percorso europeo. L’Italia è stato il primo donatore bilaterale nell’arco degli ultimi venti anni, è il principale partner commerciale, un importante investitore e ospita una fiorente comunità albanese insediatasi tra il XV e il XVII secolo nelle regioni centro-meridionali per sfuggire alla dominazione ottomana delle loro terre d’origine. L’incontro sarà l’occasione per focalizzare l’attenzione anche sul settore cinematografico albanese e sui suoi rapporti con quello italiano.
Set 30 2024

Bomarzo, Monica Bellucci compie 60 anni e li festeggia al Parco dei Mostri

Monica Bellucci al sacro bosco di Bomarzo, negli scatti e ritratti del compagno-regista Tim Barton per Vogue. La diva italiana oggi compie 60 anni ed è la protagonista di copertina del nuovo numero di Vogue Italia, in edicola dal 3 ottobre.

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In occasione di una data così importante, la grande attrice è stata immortalata dal compagno Tim Burton, primo regista da Walk of fame a firmare una cover story, in un servizio ambientato nel sacro bosco di Bomarzo: un luogo di fiabe, orrori e meraviglie, ideale cornice di questo originale “Buon compleanno”.

Bellucci, dunque, in versione regina della notte scattata e disegnata da Tim Burton tra le creature fantastiche del sacro bosco di Bomarzo. “È stato un onore – dichiara la famiglia Bettini, proprietaria del Sacro bosco – accogliere il grande regista americano Tim Burton e l’attrice Monica Bellucci. Ancora più emozionante vedere i bellissimi scatti che sono stati realizzati”.

 

 

Tim Burton, per la seconda volta a Bomarzo e per la prima volta fotografo per Vogue Italia, ha scelto il sacro bosco per poter immortalare i suoi scatti, definendo il parco “un posto perfetto”. Atmosfera gotica, tra il weird e il romantico, un bosco popolato da creature mostruose, set ideale per il suo progetto.

Set 26 2024

Noemi incanta Civita Castellana con il suo concerto in Piazza Matteotti

𝐋𝐚 𝐟𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 Noemi Official ha incantato 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐝𝐮𝐞 𝐨𝐫𝐞, 𝐢𝐥 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐞𝐧𝐭𝐮𝐬𝐢𝐚𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐨𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐨𝐧𝐢.

Le sue interpretazioni, cariche di energia e passione, hanno coinvolto il pubblico, che ha cantato insieme a lei sotto le stelle di una serata indimenticabile.

Set 23 2024

Torna il “Festival della Tuscia” dove la storia si fa arte. dal 21 Settembre al 6 Ottobre

VITERBO – Si alza il sipario sulla terza edizione del Festival della Tuscia. Partenza il 21 settembre con un doppio debutto, alle 18,30 a palazzo Brugiotti a Viterbo e alle 20,30 alla basilica di Santa Maria della Quercia. 12 tappe per 7 comuni: palazzo Ruspoli a Vignanello, Rocca Monaldeschi a Bolsena, Vallerano e Caprarola, Ischia di Castro, la sala Regia a palazzo dei Priori, Tuscia Terme, e per la prima volta il teatro dell’Unione a Viterbo.

La rassegna si apre sabato 21 settembre a Viterbo, dove a Palazzo Brugiotti (ore 18), il musicologo e giornalista Sandro Cappelletto, in conversazione con Valerio Sebastiani, è protagonista di una riflessione sul “tempo nella musica”, un tema che ha influenzato la composizione e l’interpretazione musicale attraverso i secoli. Alle 20.30, sempre a Viterbo, presso la Basilica di S. Maria della Quercia – costruita nel XV secolo e famosa per i suoi affreschi e il suo soffitto ligneo, tra i santuari mariani più importanti delle cristianità – l’attesissimo concerto del Tallis Scholars diretti dal suo fondatore Peter Phillips. L’ensemble britannico, che vanta oltre cinquanta iconiche incisioni discografiche e che lo scorso anno ha festeggiato metà secolo di attività concertistica, affronta un programma di musica sacra che include opere come il Miserere di Gregorio Allegri e la Messa a quattro voci da cappella di Monteverdi, oltre a brani di Marc’Antonio Ingegneri, Antonio Lotti e Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Domenica 22 settembre alle 20.30, sempre a Viterbo presso la Sala Regia, nota per gli affreschi che celebrano la storia della stessa città, un trio composto eccezionalmente per il Festival – il violoncellista Ettore Pagano, tra i volti più interessanti della scena contemporanea, insieme alla violinista Giulia Rimonda e al pianista Massimo Spada, raffinato esecutore, docente e Direttore Artistico della rassegna – esegue la Sonata in si minore di Respighi e il Trio in la minore Op. 50 di Čajkovskij, composto in memoria del caro amico Nikolai Rubinstein.

Il 23 settembre ci si sposta a Rocca Monaldeschi (ore 20.30), costruita nell’anno mille per volontà di papa Adriano IV a Bolsena, dove il Quartetto Klem esegue il Quartetto d’archi n. 4 di Beethoven, il Quartetto n. 1 ‘Sonata a Kreutzer’ di Janáček, ispirato alla novella di Tolstoj, e il Quartetto n. 3 del compositore russo Alfred Schnittke.

 

 

Mercoledì 25 settembre (ore 20.30) nel Comune di Vignanello a Palazzo Ruspoli, l’appuntamento è con il recital del pianista Alexander Malofeev, giovane prodigio e già vincitore del premio per giovani musicisti al Concorso Čajkovskij, che affronta un imperdibile programma lirico e virtuoso: Drei Klavierstücke D 946 di Franz Schubert, l’Andante spianato e Grande Polonaise brillante Op. 22 di Chopin e la Fantasie Op. 28 di Skrjabin.

Filippo Gorini, pianista italiano, imposto all’attenzione internazionale vincendo il prestigioso Concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn, in trio con Andrea Cicalese (violino) e Maria Elisa Aricò (corno) il  26 settembre (ore 20.30) nel magnifico Palazzo Farnese di Caprarola, una delle più importanti opere dell’architettura rinascimentale italiana, è protagonista di  concerto interamente dedicato a Johannes Brahms, con la Sonata n. 3 per violino e pianoforte in Re minore Op. 108 e il Trio per violino, corno e pianoforte in Mi bemolle maggiore Op. 40.

Il 27 settembre si torna a Viterbo dove l’acustica naturale dell’Abbazia di S. Martino al Cimino esalterà i suoni caleidoscopici della flautista olandese Lucie Horsch, acclamata a livello internazionale per la sua straordinaria abilità nell’interpretare il repertorio barocco. Vincitrice numerosi premi, tra cui l’Edison Klassiek Award e nominata Artista Classico dell’Anno ai Classic BRIT Awards. Il programma, eseguito insieme al Quartetto Vanvitelli, esplora il ricco repertorio barocco con brani di Dario Castello, Nicolas Chédeville, Andrea Falconieri, G.P Telemann, Jacob van Eyck, Giovanni B. Buonamente, Tarquinio Merula e Vivaldi.

Tra gli eventi di rilievo, sicuramente va citato quello del 28 settembre al Teatro dell’Unione di Viterbo uno dei più antichi teatri della Tuscia (1844), con il recital della pianista Beatrice Rana – tra i nomi italiani più riconosciuti nel mondo – che include opere di straordinaria bellezza come le Romanze senza parole di Felix Mendelssohn, la Sonata n. 2 Op. 2 di Brahms, e due capolavori cameristi di Ravel come Gaspard de la nuit e La Valse.

Il 29 settembre (ore 18.30) a Viterbo presso il Palazzo della Provincia arriva il Sestetto Stradivari, rinomato ensemble internazionale composto da prime parti e membri dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, esegue due opere dei grandi maestri del repertorio: il Sestetto per archi in La maggiore Op. 48 di Dvořák e il Sestetto n. 1 Op. 18 di Brahms.

 

 

Domenica 3 ottobre a Vallerano, il Santuario della Madonna del Ruscello, un vero gioiello architettonico del XVII secolo, ospita il recital di Stephen Waarts, violinista americano noto a livello internazionale per sua straordinaria maturità musicale e la profondità esecutiva, vincitore del Concorso Menuhin nel 2014, ospite regolare delle principali orchestre del mondo. Il programma prevede la Partita n. 2 in re minore BWV 1004” di Johann Sebastian Bach, con la celebre Ciaccona, insieme alla Passacaglia di Heinrich Ignaz Franz Biber e alla Sonata per violino solo SZ.117 BB 124” di Béla Bartók.

Il Festival, come ogni anno, accoglie anche voci del pensiero e della critica e dopo quella di Cappelletto, il 5 ottobre (ore 18.00) nel Foyer del Teatro dell’Unione di Viterbo, la scrittrice e conduttrice Serena Dandini converserà con Fabio Canessa, che offrirà una riflessione sul suo libro “La vendetta delle muse”.

L’ultima giornata della rassegna, il 6 ottobre, si apre alle 12.00 a Tuscia Terme di Viterbo con “Gli invisibili”, la conferenza a cura di Vittorio Sgarbi che in conversazione con Fabio Canessa dedicherà  alle figure artistiche poco conosciute dal grande pubblico ma di grande rilevanza storica un approfondimento. Alle 18.30 presso l’imponente fortezza medievale Rocca Farnese di Ischia di Castro, il duo composto da Erica Piccotti (violoncello) e Gian Marco Ciampa (chitarra classica) esegue un programma ritmico e passionale che include brani di Astor Piazzolla (tra cui Adios nonino“, Invierno porteñoOblivion e Escualo), Isaac Albéniz (Mallorca Op. 202), Manuel De Falla (Asturiana e El Paño Moruno) e Enrique Granados (Danza Española ‘Andaluza’ Op. 37 n. 5).

Il Festival della Tuscia inizia la sua corsa nel tempo e con il tempo.

Definisce spazi, tempi e luoghi della musica e del teatro.

È un festival della ragione e della passione.

Consente di sentire e di vedere. Ci fa intendere cosa significhi essere virtuosi. Ci rende orgogliosi di una terra miracolosamente sconosciuta.

Ogni spazio si fa teatro… Risentire gli echi di Händel a Santa Maria del Ruscello di Vallerano è un’esperienza di temporanea delocazione. Ci aiutano Bieber, Bach, Bartók. Siamo altrove, hic et nunc, in un altro tempo.

Ascoltare Schubert, Scriabin e Chopin in Palazzo Ruspoli a Vignanello con Alexander Malofeev al pianoforte è entrare in  una dimensione di sentimenti protetti.

Saranno quartetti a Bolsena, alla Rocca Monaldeschi della Cervara; e sarà il pianoforte di Brahms ad accompagnarci nell’Olimpo di Caprarola.

A palazzo Farnese di Ischia di Castro ascolteremo rimpianti e nostalgie della Spagna.

La Tuscia avrà la sua musica, fino al Caleidoscopio instrumentale nella Abbazia di San Martino al Cimino, apoteosi del Gotico che si mostra, flauto e violino, violoncello, liuto e chitarra barocca, clavicembalo, modi diversi per far suonare un unico spazio. E molto mi compiaccio per la rianimazione spirituale delle nostre chiese nella musica.

Certo a Viterbo ci aspettano palazzo Brugiotti, la Sala Regia e, soprattutto, il teatro dell’Unione, tempio di Beatrice Rana per ascoltare il cuore romantico di Felix Mendelssohn-Bartholdy e di Johannes Brahms, attendendone la dissoluzione in Maurice Ravel.

Sono umane felicità.

Ma è un privilegio divino nella grande aula della Quercia, con Andrea della Robbia, sentire ricomporsi il Rinascimento musicale, grave e lieve, tra amori divini e martiri: Marc’Antonio Ingegneri, Claudio Monteverdi, Antonio Lotti, Giovanni Pierluigi Da Palestrina, Gregorio Allegri. “Lux aeterna” dell’ensemble vocale Tallis Scholars, diretti da Peter Phillips. Saremo noi con loro sotto il soffitto di Antonio da Sangallo il Giovane, con lo stemma di Paolo III e i gigli della famiglia Farnese.

Restano le parole, l’incrocio degli sguardi, la vendetta delle muse con Serena Dandini e Fabio Canessa, il dialogo con gli invisibili di Vittorio Sgarbi, momenti di pensieri ritrovati nei percorsi della memoria in una Tuscia che si rianima e si rivela.

PROGRAMMA

 

Set 23 2024

Palazzo Farnese, visita guidata uno dei migliori esempi di dimora del Cinquecento italiano

Visita guidata al Palazzo Farnese di Caprarola a cura di Antico Presente, uno dei migliori esempi di dimora del Cinquecento italiano.

Il palazzo, incastonato tra i Monti Cimini e in prossimità del lago di Vico rappresenta uno dei principali gioielli della Tuscia.

L’antica rocca venne costruita a protezione del paese contro le scorrerie di tiranni che si contendevano i feudi della zona. Cambiarono però le cose quando il cardinal Farnese, iniziò a costruire qui la sua residenza. Vi resero opera i più illustri architetti e pittori dell’epoca per celebrare e immortalare negli affreschi i fasti della famiglia Farnese tramite allegorie, scene mitologiche e momenti gloriosi vissuti dalla famiglia.

Gli affreschi nelle stanze ci permetteranno di sfogliare una sorta di album di famiglia che, seppur in forma celebrativa, ci racconta la vita ed il mondo di una delle famiglie più importanti del ‘500, soffermandoci sulle curiosità e sui mille aneddoti che regalano le sale del piano nobile.

Visiteremo i Giardini Pensili dove ammireremo la bellissima grotta dei Satiri nel Giardino d’Inverno. I giardini all’italiana fungevano proprio da grandi tappeti persiani ricamati sapientemente da ammirare dalle finestre e logge poichè concepiti come continuazione delle decorazioni ad affresco interne.

Se le condizioni meteo lo consentiranno visiteremo anche il Parco ma lo sapremo solo la mattina della visita

Visita guidata a cura delle guide turistiche di Caprarola (VT) di  Antico Presente

Guida: – Sabrina Moscatelli, Guida Turistica dal 2006

Durata: – 2 ore e mezza

Quota di partecipazione: € 22,00 in totale che comprendono €10,00 per la visita guidata + €10,00 per l’ingresso + € 2,00 per il noleggio degli auricolari con radiolina sopra i 15 partecipanti

Appuntamento –Domenica 29 settembre 2024 alle ore 15:00 a Caprarola (VT)

Informazioni e prenotazioni – Visita il sito di Antico Presente http://www.anticopresente.it