Set 15 2016

San Bonaventura da Bagnoregio

Nacque a Bagnoreggio nel 1521. Filosofo Religioso e teologo soprannominato Doctor Seraphicus, insegnò alla Sorbona di Parigi e fu amico di san Tommaso d’Aquino.
Vescovo e cardinale, dopo la morte venne canonizzato da Papa Sisto IV nel 1482 e proclamato Dottore della Chiesa da Papa Sisto V nel 1588.Dal 1257,e nei successivi 17 anni fu ministro generale dell’Ordine francescano, del quale è ritenuto uno dei padri: quasi un secondo fondatore. Sotto la sua guida furono pubblicate le Costituzioni narbonesi, su cui si basarono tutte le successive costituzioni dell’Ordine.La visione filosofica di Bonaventura partiva dal presupposto che ogni conoscenza derivi dai sensi: l’anima conosce Dio e se stessa senza l’aiuto dei sensi esterni. Risolse il problema del rapporto tra ragione e fede in chiave platonico-agostiniana.È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, che celebra la sua memoria obbligatoria il 15 luglio (vedi Bonaventura). Era figlio di Giovanni Fidanza, medico, e di Maria di Ritello; portò inizialmente il nome del padre, Giovanni, che cambiò in Bonaventura al momento del suo ingresso nella famiglia francescana.  Entrò nell’Ordine francescano nel convento di San Francesco vecchio.

Sapevate che…
È considerato uno tra i più importanti biografi di san Francesco d’Assisi. Infatti alla sua biografia, la Legenda Maior, si ispirò Giotto da Bondone per il ciclo delle storie sul Santo nella basilica di Assisi.
Set 15 2016

Federico barbarossa

Nel 1155 Federico Barbarossa si mise in marcia verso Roma per essere incoronaro.  Federico incontrò il papa nelle vicinanze di Sutri, dove il papa ebbe da ridire sull’accoglienza ricevuta, allora l’incontro fu ripetuto, due giorni dopo sulle sponde di un lago vicino a Nepi. Poi proseguirono per Roma, alle cui porte erano attesi dagli ambasciatori del senato e del popolo romano, che chiesero a Federico un giuramento e un tributo che Federico rifiutò di fare. Il 18 giugno 1155, papa Adriano IV incoronò Federico in San Pietro, nella città leonina, contro la volontà del senato romano, che, per quest’ultimo sgarbo, scatenò una serie di violenti tumulti contro le truppe tedesche e la curia. 

Le origini della famiglia sono incerte ma si crede che discenda  dai duchi di Spoleto. Il primo personaggio illustre appartenente alla famiglia dei de Vico fu  Pietro,  prefetto di Roma che capeggiò la rivolta dei Romani contro papa Giovanni XIII. Dopo di lui la carica di prefetto di Roma divenne tradizionale nella sua famiglia, che per questo assunse poi il cognome di Prefetti di Vico.

Set 15 2016

Andrea dell’Anguillara

Poeta e Letterato Italiano del Rinascimento, nasce a Sutri nel 1519. 

Si formò  a Roma presso l’Accademia dello Sdegno.

In seguito, si trasferì a Parma dove fu al servizio del cardinale Alessandro Farnese il Giovane. Dopo l’insuccesso della sua commedia l’Anfitrione nel 1549 si recò a Parigi in cerca di protettori.
Tornò  in Italia presso la corte di Cosimo de’ Medici.
Nel 1553 pubblicò una traduzione  in ottave delle Metamorfosi di Ovidio, che dedicò a
 Enrico II. L’opera ebbe numerose ristampe fino alla metà del XIX secolo.

Oltre alle canzoni encomiastiche dedicate a personaggi influenti dell’epoca e i capitoli berneschi scrisse anche una tragedia nel 1556, Edippo, e un commento all’Orlando furioso. 

Sapevate Che…

La via dove nacque il poeta si trova nel cuore del centro storico di Sutri in via Giovanni Andrea dell’Anguillara.

Set 15 2016

Lucrezia Borgia

Figlia di Vannozza Cattanei e di Rodrigo Borgia, poi Papa con il nome di Alessandro VI, nacque  Subiaco il 18 aprile 1480.
Terzogenita  unica femmina tra i fratelli Juan, Cesare e Jofrè aveva un ascendente particolare  su suo padre che durante una sua assenza le affidò i compiti di Vice-Papa e di governatrice di Nepi e Sermoneta.
A 13 anni venne data in sposa a Giovanni Sforza di Pesaro in cambio dell’appoggio che il Cardinale Ascanio Sforza avrebbe dato al padre per ottenere il pontificato. Visse per qualche anno fra Roma e Gradara, contesa fra il padre, alleato con gli Spagnoli ed il marito alleato con i Francesi, finchè il suo matrimonio non fu annullato con un decreto all’età di 
 18 anni.  Si sposò successivamente con  Alfonso d’Aragona, duca di Bisceglie, figlio illegittimo di Alfonso II di Napoli. Purtroppo, anche questo nuovo matrimonio celebrato il  21 luglio 1498 in Vaticano terminò in breve tempo. Solo due anni dopo il duca venne assassinato su incarico del fratello di Lucrezia, Cesare detto il Valentino.

Nell’agosto del 1500 venne nominata da suo padre governatrice di Nepi.  Successivamente la famiglia decise di darla in sposa ad Alfonso d’Este di Ferrara, primogenito del Duca Ercole I.
A 21 anni partorì il suo primogenito.  Pesanti accuse le furono mosse contro, accuse di dissolutezza e  incesto con il fratello. Sebbene la famiglia d’Este insorse contro questo progetto Lucrezia, con  un  grande corteo il 2 febbraio 1502 entrò a Ferrara.
La sua condotta, nei diciassette anni successivi, risultò molto più tranquilla, rispetto agli anni romani. Dedita a pratiche religiose, a ritiri spirituali ed a esercizi di penitenza morì di parto il 24 giugno a soli 29 anni dopo aver dato alla luce 7 figli.

Sapevate Che…

Generazioni di storici ne hanno travisato la biografia esaminandola nell’ottica dei crimini commessi dalla sua famiglia, a loro volta amplificati da cronisti contemporanei ostili. La verità è che in un mondo in cui i dadi erano pesantemente truccati in favore dei maschi, Lucrezia si destreggiava a seconda delle circostanze per forgiare il proprio destino.
Sarah Bradford
Set 15 2016

Carlo Magno

Avvenne a Sutri lo storico incontro tra Carlo Magno e Papa Leone III prima della solenne incoronazione in San Pietro a Roma, la notte del Natale dell’ 800.  Durante la messa celebrata a San Pietro, Carlo fu investo della carica imperiale dal successore di Adriano I, Papa Leone III, imperatore del Sacro Romano Impero. Il Luogo dove avvenne l’incontro è oggi noto a sutri con il nome del ”  Castello di Carlo Magno”
Dopo la morte di Clemente IV il 29 novembre 1268, ebbe inizio nel Palazzo papale di Viterbo quello che passerà alla storia come il conclave più lungo. Il capitano del popolo, Ranieri Gatti, stanco di aspettare e stanco di mantenere i cardinali riuniti, a spese della comunità viterbese, avesse, dapprima razionato i viveri ai cardinali e poi fece scoperchiare il tetto del grande salone dove erano riuniti chiusi a chiave. Il conclave durò quasi tre anni e terminò il 1 settembre del 1271. Venne eletto un uomo che non faceva parte del conclave, era appena chierico. Si trovava in Terrasanta. per la crociata al seguito di Edoardo I d’Inghilterra. Al suo ritorno prima fu ordinato sacerdote, poi vescovo e infine papa col nome di Gregorio X. Il suo pontificato durò 5 anni, 4 mesi e 10 giorni. Morì ad Arezzo il 10 gennaio 1276. 
A partire da  questa data iniziò una serie consecutiva di brevi e brevissimi pontificati.

Set 15 2016

Raniero Gatti

Raniero Gatti nobile viterbese, figlio   di Bartolomeo di Rolando “veralduci” e di sua moglie la  viscontessa, nacque a Viterbo nei primi anni del 1200. Fu il primo a portare il cognome Gatti  testimoniato a partire dal 1253 e ad aggiungere all’arme di famiglia un gatto, simbolo di destrezza e abilità, qualità indispensabili per l’ascesa sociale.
Le ricchezze della famiglia erano legate al commercio di cereali e prestiti di denaro. Il Gatti fu il primo esponente della famiglia che ricoprì un ruolo di rilievo nella vita politica e prese posizione nelle contese tra le fazioni cittadine legando i destini della sua stirpe al Papato proprio negli anni in cui Viterbo era schierata a fianco di Federico II.  Fece il suo ingresso in politica a partire dal 124
Set 15 2016

Pierfrancesco Orsini

Pierfrancesco II Orsini, detto Vicino (Roma, 4 luglio 1523 – Bomarzo, 28 gennaio 1585), è stato signore di Bomarzo dal 1542 al 1585. Dopo la carriera militare che lo vide impegnato dal 1545 al 1557, si ritirò a vita privata nel suo palazzo di Bomarzo. È conosciuto soprattutto come committente del Sacro Bosco, oggi identificato con il nome di Parco dei Mostri di Bomarzo, un complesso monumentale di sculture e fontane dalle caratteristiche peculiari che lo differenziano daglii giardini fatti realizzare nei dintorni da altri signori, come Villa d’Este a Tivoli, Villa Lante a Bagnaia o il giardino di Palazzo Farnese a Caprarola.

Set 15 2016

Il Vignola

Fu in seguito, dal 1541 e il 1543, in Francia come assistente del Primaticcio nel cantiere della reggia di Fontainebleau, dove dipinse prospettive e curò il getto delle copie in bronzo dei calchi presi a Roma. Nel 1550 si trasferì definitivamente a Roma. Divenne l’architetto dei Farnese e lavorò prevalentemente per essi per oltre vent’anni, raggiungendo un grande successo professionale. Palazzo farnese, eretto dal Vignola  su un preesistente fortilizio del Sangallo ed è considereato uno dei capolavoro d’architettura manierista. 
Assunse anche l’incarico, dopo la morte di Michelangelo nel 1564, di architetto capo della basilica di San Pietro in Vaticano. Lavorò per Per papa Giulio III a Villa Giulia, rielaborando precedenti progetti. Contemporaneamente, tra il 1551 e il 1553, costruì il tempietto a pianta quadrata con cupola ovale di Sant’Andrea.
Set 15 2016

Ferento, Teatro Romano

Ferento sorgeva sull’altura di Pianicara, dove molto probabilmente, si insediarono gli sfollati della vicina città etrusca Acquarossa, distrutta intorno al 500 a.C. durante le guerre di espansione di Tarquinia.
Nel “Liber Coloniarum” e in un passo dei “Gromatici Veteres” risalente al 123 a.C. si trova la prima menzione della città di Ferento, in riferimento all’assegnazione di una colonia o forse alla spartizione di alcuni terreni demaniali.
Dopo la Guerra Sociale (91-88 a.C.) intorno al I secolo, Ferento risulta essere Municipium.
Dagli scavi effettuati, è risultato che in età Repubblicana, Ferento era sviluppata lungo il Decumano Massimo della via Ferentiensis, con una disposizione a rettangoli dell’agglomerato urbano, da est verso ovest.
Nella prima età Imperiale, Ferento raggiunge il suo massimo splendore, infatti risale a questo periodo la costruzione dei più importanti edifici pubblici, come il Teatro, il Foro, (che però non è stato ancora individuato) le Terme, una Fontana contornata da numerose statue e l’Augusteo. Nel I secolo d.C., risulta essere costruito l’Anfiteatro, posizionato nella zona nord-orientale rispetto agli abitati.
Lo splendore di Ferento, continua anche nel secolo successivo e viene definita “Civitas Splendidissima” come è scritto in una epigrafe di marmo rinvenuta nei pressi della città.
Tra gli abitanti di Ferento, spiccano alcuni nomi illustri, come Salvio Otone Imperatore di Roma per pochi mesi nel 69 d.C. e Flavia Domitilla Maggiore figlia di Flavio Liberale e moglie dell’Imperatore Vespasiano dalla cui unione, nacquero Flavia Domitilla Minore, il grande Tito e Domiziano entrambi imperatori di Roma.
Dal III secolo d.C. le notizie su Ferento, si fanno più nebulose, comunque dal “Liber Pontificalis”, si evince che in quel periodo, in città si praticava il culto per Sant’Eutizio morto nei pressi di Soriano nel Cimino durante le persecuzioni messe in atto dall’imperatore Aureliano nel 269.
La città viene citata nel IV secolo dall’imperatore Costantino e altre menzioni sono dei papi Silvestro (314-355) e Damaso (366-384), nei “Tituli Constituiti”.
Colonia romana
Ferento fu un opulento Municipio Romano dove le attività principali, erano il commercio, l’agricoltura, l’allevamento, nonché l’estrazione e lavorazione di Tufo e Peperino. Tra le attività ferentane spicca in particolare quella della lavorazione e la commercializzazione del Ferro che era facile da reperire in grandi quantità e soprattutto in superficie, su gran parte del territorio circostante.
Per questi motivi Ferento divenne una città molto ricca, abitata da abili artigiani e potenti commercianti che controllavano i traffici delle merci che si spostavano dalla costa del Tirreno all’entroterra e viceversa. Visti i comfort ed i servizi che la città offriva, erano molte le famiglie romane che la sceglievano per trascorrere i propri periodi di vacanza, aumentando così l’importanza e la fama della città.
Set 15 2016

Il Parco di Vulci

Vulci è un’antica città etrusca che oggi fa parte del territorio di Montalto di Castro, in Provincia di Viterbo, nella Maremma laziale. Pur essendo lontana dal mare, si trova su di una piattaforma calcarea lungo la riva destra del Fiora. Fu una delle più grandi città-stato dell’Etruria, con un forte sviluppo marinaro e commerciale con Grecia e Oriente, come testimoniano i sontuosi corredi funebri ritrovati nelle necropoli adiacenti, oggi sparsi nei musei di tutto il mondo.
Nelle necropoli che circondano la città, situate nei territori di Montalto di Castro e Canino, nelle località di Cavalupo, Ponte Rotto, Polledrara, Osteria, Campo di Maggio e Camposcala, si trovano migliaia di tombe, dalle forme e tipologia diverse: fosse, tumuli, tombe a cassone, tombe a camera e tombe a corridoio. Tra le più note: il grandioso tumulo della Cuccumella (alto 18 metri e con un diametro di 75 metri), la Cuccumelletta e la Rotonda, la tomba François, situata nel territorio di Canino, quelle dei Tori, delle Iscrizioni e dei Due Ingressi. A Osteria sono presenti diverse tombe a camera caratterizzate dal soffitto scolpito, come era in uso nelle abitazioni etrusche.
Al Parco Naturalistico Archeologico i visitatori possono ammirare gli scavi archeologici dell’antica metropoli etrusco-romana di Vulci, le nobili tombe etrusche, i reperti esposti nel Museo Nazionale Archeologico, il tutto immerso in una Natura dai tratti incontaminati, che offre colori, suoni ed emozioni sempre diverse… Il canyon formato dalla scura roccia vulcanica scolpita dalle acque del Fiora; il pianoro popolato dalle maestose vacche maremmane e da cavalli bradi; la rigogliosa vegetazione lungo le sponde del fiume, rifugio per cinghiali, lepri, istrici e, a Primavera, il cielo colorato dai tanti arcobaleni dei gruccioni.
I visitatori possono scegliere di ammirare la Natura e la Storia di Vulci passeggiando con tranquillità lungo uno deiPercorsi segnalati: il percorso breve (km.2,300), il percorso completo (Km.3,500), il percorso natura (km 1,500),che consentono di visitare gli scavi archeologici della città etrusco-romana senza perdere il Laghetto del Pellicone, “tappa obbligata” di ogni percorso.
A pochi minuti di macchina dalla Biglietteria del Parco, attraversato il Fiora,  si trovano il suggestivo Ponte della Badia ed ilMuseo Nazionale Archeologico del Castello della Badia (il museo è statale ed è chiuso il lunedì)
Sempre sulla sponda opposta del Fiora, si trova  la Necropoli Orientale, con la Tomba François, la Tomba delle Iscrizioni ed il Tumulo della Cuccumella. Per la visita delle tombe è necessaria la guida: la prenotazione  si effettuatelefonando entro le 48h dalla data richiesta allo 0766.879729 – 0766.89298.