Dic 30 2017

Sandra Colamedici

Stile made in Tuscia: Io, Wedding Planner. SANDRA COLAMEDICI – Stile made in Tuscia: Io, Wedding Planner.  La bellezza di un istante che emoziona.

Ci sono donne che hanno carisma da vendere. Stile, praticità, voglia di mettersi in gioco e magari rivoluzionare completamente la propria vita. Lei è Sandra Colamedici, nota imprenditrice del viterbese, icona di grazia e di stile. L’ho incontrata e, come un fiume in piena e gentilezza, mi ha raccontato come nasce la passione per la bellezza trasformata poi nella sua attività di Wedding Planner e organizzatrice di eventi. “Organizzare un evento merita tutta l’attenzione e cura possibili. Non ho mai seconde possibilità” – inizia a raccontare Sandra. “Ho sempre avuto una propensione per la convivialità, coniugata con uno spiccato gusto per la bellezza, quella vera. Sono cresciuta in una famiglia dove ogni momento era un’occasione unica per invitare amici e parenti, che abbiamo sempre accolto con eleganza. (continua dopo la foto)

Ricordo tavole stupende e tanta allegria. Ho scelto questa professione perché ho cura degli attimi, i momenti unici delle persone che si rivolgono a me. La situazione si è evoluta da quando vivo in uno splendido casale della mia famiglia. Qui ho allestito il matrimonio di mia nipote che ha voluto fortemente questo luogo particolarmente significativo per le sue nozze. È anche grazie a lei che ho iniziato a fare questo mestiere. È un impiego dalle grandi responsabilità. Gli sposi ricorderanno gli istanti, ma è come si sono sentiti che fa la differenza. E la giusta atmosfera è importante. Un buon lavoro, fatto bene, è frutto di tanto impegno. La formazione la pongo da sempre al primo posto. Ho seguito corsi di Wedding & Event Planner e Designer in giro per l’Italia, oltre a tantissimi corsi e Master Class per Floral Designer. Amo i fiori. Adoro i matrimoni di Martha Stewart, lo stile un poco aristocratico di Angelo Garini, la sobrietà di Sanda Pandza al Castello di Bracciano. La mia icona indiscussa per i Flower Designer è Jeff Leatham ma non si può parlare allestimenti di matrimoni senza citare Preston Bailey.(Continua dopo la foto)

A mio modesto avviso, il migliore in questo campo. Sandra continua senza sosta: “Lo stile, la classe l’eleganza, credo siano doni con cui sono nata. Mio padre Pietro era così. Uomo di grande raffinatezza. Mai una giacca fuori posto. Teneva molto alla sua persona. Curava il dettaglio. Ci ha lasciato a ottantaquattro anni e molte mie amiche mi facevano i complimenti per i suoi outfit. Era bellissimo, un vero gentleman. In ogni caso per me, il fascino è tutto questo: curiosità per la vita, per l’arte, le letture, i viaggi, il cinema, il teatro, il buon cibo e il vino. Siamo in Italia. Lo stile è tutto ciò che è differente da me. Vorrei che il territorio della Tuscia fosse valorizzato maggiormente. Abbiamo tanta bellezza, le terme, i centri storici che tolgono il fiato da quanto sono belli, solo ci manca la consapevolezza. Il mio lavoro consiste proprio nell’ascoltare ed esaltare le esigenze ed i gusti dei miei clienti cercando di rispondere in modo adeguato alle loro richieste. Creo le emozioni curando gli attimi che resteranno per sempre. Questa è una delle ragioni per cui amo così intensamente il mio lavoro e vi esorto a consultare un Wedding Planner: l’attenzione al dettaglio, avere qualcosa di molto personale. Non perché un evento sia perfetto, ma perché sia unico, irripetibile e autentico.”

 

 

Sandra Colamedici

tel. 339 472 1430

e-Mail sandra@glamorousweddingsinitaly.com

Dic 30 2017

Franco e Camillo Tosi

Nature Beat Festival 2017 – Tante le sorprese quest’anno, ne abbiamo parlato con” i Gemelli del Nature Beat” Franco e Camillo Tosi.

Musica elettronica, location mozzafiato immerse nel verde, grandi artisti di settore, italiani e internazionali insieme, pronti ad esibirsi on stage. Tutto questo è Beat, Nature Beat. Dal 2012, uno tra i festival open air più importanti dedicato agli appassionati del genere, ai curiosi o a chi, semplicemente, vuole divertirsi in compagnia. Tutto made in Italy. Sedici ore di musica no stop, from 17.00 p.m. to 9.00 a.m., per dire che l’elettronica è esplosiva anche fuori dalle mura di una discoteca e può risuonare ovunque. Ne parlo con Franco Tosi, ideatore e curatore dell’iniziativa insieme a suo fratello Camillo. I gemelli del Nature Beat.(continua dopo la foto)

“Amo da sempre la musica elettronica. Costringerla all’interno di una discoteca mi sembrava limitante per il suo valore, così è nato il Nature Beat. La stessa musica techno, anche se preferisco dire elettronica, portata fuori, all’aperto, sotto le stelle, immersa in location straordinarie mantiene di sicuro la sua indole Libera. E regala emozioni. È un Festival interessante e sempre più impegnativo dal punto di vista organizzativo, ma la passione per questa nostra “creatura” ci spinge a dare sempre il massimo per realizzarlo al meglio. (Continua dopo la foto)

Quest’anno è la settima edizione. Abbiamo avuto l’onore e la possibilità di portare la musica elettronica in altre incantevoli cornici naturali, sto pensando alla Riserva del Lago di Vico, ma anche al Borgo di Sutri. Emozioni a fior di pelle, a suon di beat. L’edizione del 2017 sarà Sabato 15 Luglio, nei pressi della splendida tenuta di Rocca Respampani. A tal proposito vorrei davvero ringraziare il Comune di Monte Romano. È molto bello sapere che la comunità locale condivida e apprezzi eventi di questo tipo. Nel corso del tempo, questa manifestazione ha ampliato i suoi orizzonti.

L’ evento di quest’anno sarà forse il più importante, poiché vedrà esibirsi sul palco del Nature Beat dodici artisti internazionali, tra i maggiori esponenti del panorama techno mondiale, cosa che, oltre a farci molto piacere a me e a mio fratello Camillo, ci rende molto orgogliosi dell’intera iniziativa. Siamo molto fieri inoltre, che il Nature Beat riesca a coinvolgere un pubblico che vada oltre i confini nazionali: sono attesi tra il pubblico ragazzi di Malta, ragazzi dalla Germania e dall’Inghilterra. Ringrazio tutti coloro che ogni anno partecipano con impeto al Nature Beat perché il nostro è un messaggio importante. La musica elettronica unisce. E risuona con la natura. “

LINE UP:

➡ Dave Clarke
https://www.youtube.com/watch?v=IVohvU3WApo

➡ Function & Luke Slater (OFFICIAL)
https://www.youtube.com/watch?v=2trPxIFSUzg

➡ Headless Horseman
https://www.youtube.com/watch?v=aeUmTKGICPw

➡ MPIA3
https://www.youtube.com/watch?v=OjIwcY5ahCs&t=76s

➡ Perc & Ansome
https://www.youtube.com/watch?v=WsSEijvt5Dwhttps%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DdhLj24b9yGs

➡ Rebekah
https://www.youtube.com/watch?v=gDtCf-K7t6c

➡ Robert Hood // Floorplan
https://www.youtube.com/watch?v=Ow530rJ9W9w

➡ Tessela
https://www.youtube.com/watch?v=e6NzBBPpboo

➡ Voiski
https://www.youtube.com/watch?v=N-9s2yI9F08&t=2828s

➡ A.D.M aka Andrea Delle Monache
https://www.facebook.com/Metrik.club/videos/930017393744382/

From 17.00 pm to 09.00 am
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▸ INFO LOCATION :

Rocca Respampani
Monte Romano, Viterbo (strada vetrallese)

Dic 30 2017

Roberto Grazini

 “Piacere, Grazini traslochi”. Da Bagnaia a tutta l’Europa, la storia di Roberto, da venti anni in pista.

Se non ci avete mai fatto due chiacchiere allora vi perdete qualcosa. Non è un delitto per carità (anche se qualche corte vi condannerebbe, ne siamo sicuri) piuttosto è come passare la vita senza mai assaggiare un Negroni fatto in Via de’ Tornabuoni a Firenze dove fu concepito (obbligatoria una visita, meglio se in versione notturna), una colpa comunque grave. Perché, prima che un traslocatore modello (o modello del traslocatore fate voi), Roberto Grazini è una di quelle persone che non si dimentica. Eccentrico – che non sta per pazzo ci mancherebbe -, divertente e con la battuta sempre pronta. Uno che l’anagrafe sottolinea come nella sua mente sia ben presente la semifinale dell’Azteca tra Italia e Germania ma che i fatti dimostrano come potrebbe pensionare senza problemi l’orsetto della Duracell. (continua dopo la foto)

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Fisico da centometrista (ma non glielo dite per carità) e bicipite gonfio da picconatore. Che se non fosse per la divisa della sua impresa cucita addosso come una seconda pelle, che faccia il traslocatore, nessuno lo direbbe. Colpa di quei dannati telefilm americani che ci hanno edulcorato la realtà come una tachipirina al gusto di fragola (15enni con gli addominali da mrOlympia, scuole con il tasso di modelle più alto del mondo), eppure questo è.  Dal 1997 precisamente, anno dell’elezione di Tony Blair dopo 18 anni di governo conservatore e in cui un ragazzotto con i capelli rasati distrusse con qualche tocco di palla il geocentrismo (era un alieno, si chiamava Ronaldo). (Continua dopo la foto)

“Anni duri, come sono sempre gli inizi, duranti i quali ci siamo sempre sforzati di fare un passo in più di quanto fosse nelle nostre forze, di andare oltre il limite – dice Roberto -. Mano mano, lavorando con professionalità e serietà siamo riusciti a farci conoscere e raggiungere traguardi importanti. Dico siamo, perché senza i collaboratori la Grazini traslochi non esisterebbe. Loro sono la forza e il motore di tutto”. Un motore che corre a pieni giri, con i pistoni che stantuffano come la puleggia di una lavatrice e che spingono ben oltre i confini nazionali. Dalla Francia, al Belgio, alla Germania. E scusate se è poco.

L.T

GRAZINI TRASLOCHI: Viterbo – Via Apollo di vejo n°11 Tel: 0761 398033  Mail. info@grazinitraslochi.it   www.grazinitraslochi.it

Dic 30 2017

Mauro Carrazza

Quando  fantasia e passione incontrano il cuore tutto può succedere.

Classe 1967 e un amore innato verso l’autenticità.  Che sia uno sguardo, un caffè con un amico, un filo d’argento da trasformare in un prezioso o una vecchia cantina da ristrutturare. Se e’ vero che ogni creazione di un artista rivela molto più di se che della sua opera entrando in Via Romana Antica Dimora, Mauro Carrazza non ha più segreti per noi. Antiche mura in tufo e la ricerca di un equilibrio in un passato non troppo lontano in cui l’utilità non dimentica l’eleganza e la semplicità regna sovrana. Giocosità e disciplina, responsabilità e Immaginazione, fantasia e abilità Mauro attraverso le sue creazioni mostra l’altra medaglia, è capace di stupire e rapire al tempo stesso. Seduce e affascina con una semplicità che solo chi,  forte di ciò che vuole comunicare,  riesce a fare. (continua dopo la foto)

“Un luogo d’incontro dove potersi raccontare storie con viandanti della Tuscia, una sorta di Taverna dell’Amicizia ”. Nel 2007, spiega Mauro, inizia il suo originale ed ambizioso progetto di restauro con lo scopo di ”rivivere e far rivivere” vecchie e suggestive emozioni e ci riesce con un 110 e lode. “Una porta si apre e sei tra i ricordi di tuo padre, nei racconti dei tuoi nonni” e’ questo che oggi i suoi ospiti raccontato. Chi entra nell’Antica Dimora in via Romana n. 60 a Capranica viene rapito da tutti quei numerosi e fedeli particolari di un tempo che edificano un ambiente singolare ed esclusivo(continua dopo la foto)

Nessuna password, nessun wi-fi, la vecchia ghiacciaia della nonna, antichi utensili di cui non solo le nuove generazioni ne ignorano l’esistenza ma anche la prima pagina di google! Giochi dimenticati e un piccolo orto biologico nel terrazzo. Dal restauro alle ricette contadine, nel pieno rispetto del km 0 e della stagionalità dei prodotti. Dalle lampade agli oggetti (oggi esposti anche presso  “all’Altra Stanza” a Roma in via dei Colli Portuensi), alle sculture fino ad arrivare alla nuova collezione dei gioielli. Mauro e’ una sorpresa continua, il suo amore per la cucina, nata durante la leva militare, conquista e non sfugge al Gambero Rosso e arriva non solo a numerose riviste specializzate come Casantica, Maison Voyage, Casa di una volta ma anche al piccolo schermo con una partecipazione ad  ospitalità insolita.

Continuando a citare i suoi ospiti: “quando fantasia e passione incontrano il cuore tutto può succedere!”

Via Romana Antica Dimora, Capranica- Viterbo

tel. 380 3231250

www.viaromananticadimora.it

www.e-choose.it

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Dic 30 2017

Alessio de Falco

“Allenamento, sudore, adrenalina, ma anche concentrazione,  sfida, equilibrio e soprattutto, cuore: ecco cosa e’ la Boxe per me”

Allenamento, sudore, adrenalina, ma anche concentrazione, determinazione, sfida, equilibrio, fatica e soprattutto, cuore. Questo è il pugilato. Ne abbiamo parlato con il responsabile della Palestra Invictus Gym di Vetralla, il maestro Alessio De Falco. Senza filtri racconta la sua storia, come nasce quest’amore incondizionato per questa disciplina, come lo ha reso un uomo migliore in grado di aiutare tutti i suoi ragazzi. Lui era un adolescente che con le mani in tasca non ci sapeva proprio stare. Quando poi cresci in un quartiere popolare di Civitavecchia, può capitare che diventi abitudine fare i conti a pugni. Questo può compromettere molte cose: picchiarsi in mezzo alla strada a volte, crea situazioni spiacevoli a livello giuridico e penale. Il pugilato è stato ed è per lui, un punto di riferimento, un esempio di comportamento da avere, un’attitudine per correggersi e modificare certi atteggiamenti. Continua a raccontare con la concentrazione di un atleta. (continua dopo la foto)

 Gli sportivi si allenano sempre, in ogni cosa che fanno. Mi spiega che dopo varie scazzottate, così le dobbiamo chiamare, lo invitarono a venire in palestra e provare. Quel momento di incontro con la boxe ha cambiato in meglio la sua vita. Un ribelle in guantoni che attraverso essi ha trovato se stesso. Trent’anni di amore puro e vero. L’Invictus Gym è la sua palestra. Si possono fare vari corsi: Pugilato, Prepugilistica, Crossfit, Boxe Exercises, Aeroboxe. Mi racconta che, in questo progetto, ha messo tutto se stesso. Tutta la sua esperienza nel mondo dello sport e dell’agonismo. Crescere in maniera degna e sana significa fare sport. Il pugilato insegna i valori fondamentali come il rispetto di sé, del corpo, saper gestire le proprie energie, ma anche saper mangiare in modo corretto e consapevole. (Continua dopo la foto)

Questa disciplina insegna ad avere cura della mente. Un buon atleta ha una testa attenta, concentrata, vigile. Poi, c’è la preparazione atletica dedicata al corpo. Si lavora ai macchinari, ci si focalizza sui movimenti. Un equilibrio di parti. Cuore. Mente. Corpo. Dopo gli allenamenti, De Falco torna a raccontare. Ha grande amicizia nei confronti di Andrea Di Luisa e si sente da come ne parla. “Ho deciso di essere il suo maestro perché nutro una grossa stima nei riguardi del padre di Andrea, Michele. Un grande atleta anche lui. Avere avuto la possibilità di incontrarlo, mi ha reso orgoglioso. Ho avuto modo di imparare molte cose. Credo che, nella sua categoria, sia uno dei migliori pugili. È stato campione europeo, più volte campione italiano, campione intercontinentale, è stato un pugile di livello, incontrando avversari importanti, si è impegnato molto. Insieme ad Andrea, stiamo lavorando sia sul fronte offensivo, sia difensivo. È una bella esperienza. Lo seguo con orgoglio e massima professionalità perché oltre come amico, lo stimo come atleta e come persona.”

Alessio è stato vicino a tanti altri grandi campioni. Ricordiamo Emiliano Marsili, campione del mondo in carica e imbattuto, Orial kolaj, campione europeo, Gianluca Branco, più volte campione d’Europa, ma anche Mirko Larghetti, campione intercontinentale.

V.D

Dic 18 2017

MONTEFIASCONE

Collocato sul versante sud-orientale della catena dei Monti Volsini, Montefiascone è, in tutta la provincia di Viterbo, il Comune con maggiore altitudine, superando i 600 m s.l.m. nella zona del “Belvedere”, e della dominante Rocca dei Papi, da dove si può godere di una splendida vista sul lago di Bolsena.

Difatti, il colle su cui sorge la cittadina si affaccia direttamente sul lago, antica caldera poi riempitasi d’acqua, che ha avuto origine dall’esplosione di un possente vulcano in tempi preistorici. Il territorio, ricco di materiali di origine lavica come il tufo, ha favorito lo sviluppo della coltivazione della vite. Grazie a questo, Montefiascone è oggi conosciuto per la sua produzione enologica anche aldilà dei confini locali.

A livello geografico, Montefiascone si trova a nord rispetto a Viterbo, molto vicino all’Umbria (Orvieto dista solamente 40 minuti in macchina) e alla Toscana. A livello amministrativo, il comune è diviso in sei frazioni principali: Coste, Grazie, Mosse, Zepponami, Fiordini. La via Francigena attraversa parte del suo territorio.

La cittadina è da sempre un centro di produzione agricola e vinicola, circondato da notevoli risorse paesaggistiche e naturali.

Le radici del toponimo Monte Fiascone (dove “monte” è probabilmente dovuto alla natura collinare dell’abitato) sono forse da far risalire al latino mons faliscorum, con riferimento ai falisci, i quali sarebbero approdati nell’area dopo la distruzione dei vari centri dell’ager faliscus ad opera dei romani. Molto meno probabile l’ipotesi per la quale il nome della cittadina deriverebbe da mons phisconis, dal nome di una popolazione di origine greca.

Dic 17 2017

Il Castello di Torre Alfina

IL CASTELLO DI TORRE ALFINA

Sfuggono del tutto le circostanze delle origini, ma la posizione strategica a guardia di importanti vie di comunicazione, che attraversano anticamente il territorio, ne indica la funzione difensiva in un sistema facente capo a Orvieto. Una cronaca del ‘500 fa risalire la fondazione della prima torre detta “del Cassero” all’ VIII sec., ma le prime testimonianze documentarie compaiono nel 1200. Ed è a partire da questo periodo che la storia del castello e del borgo si intreccia con quella dei Monaldeschi della Cervara. Proprio a Sforza Monaldeschi della Cervara (+ 1584), famoso uomo d’armi, si deve l’iniziativa di trasformare l’antica struttura fortificata ed elegante residenza di campagna sul modello rinascimentale. Gli artefici ingaggiati erano gli stessi che lavoravano anche nella cattedrale di Orvieto e nel palazzo Monaldeschi della città,  Ippolito Scalza per le opere di scultura e architettura e Cesare Nebbia e la sua bottega per la decorazione pittorica. I Monaldeschi conservarono la proprietà  fino alla metà del XVII secolo, quando per via ereditaria passò alla famiglia Bourbon del Monte. Nel 1880 Guido Bourbon del Monte la vendette al banchiere di Anversa Edoardo Cahen, che avviò un restauro totale del palazzo affidando il progetto all’architetto senese Giuseppe Partini. Seguendo la tendenza del revival in voga in quel periodo, Partini realizzò un’imponente struttura in stile neogotico rivestita in pietra grigia di Bagnoregio, occultando l’autentico aspetto medievale e le stratificazioni rinascimentali. Della dimora cinquecentesca dei Monaldeschi restano il prospetto del cortile interno e un’ala al primo piano che conserva un camino monumentale in pietra e un ciclo decorativo che celebra la casata. Il figlio di Edoardo Cahen, Teofilo Rodolfo, completò i lavori, commissionando la decorazione pittorica all’artista romano Pietro Ridolfi (1906) e i raffinati pannelli delle porte all’ebanista senese Tito Corsini (1915). Nella rinnovata ed elegante residenza Rodolfo tornò a soggiornare fino alla promulgazione delle leggi razziali, quando fu costretto ad abbandonare definitivamente l’Italia. Diversi passaggi di proprietà segnano la storia successiva del castello.

 

Ai piedi del castello vive Torre Alfina, sorta nei secoli alla primitiva Torre di guardia e nominato dal 2007 uno dei borghi più belli d’Italia con le sue viuzze e case in pietra crea un’atmosfera d’altri tempi. Situato a 602 metri slm  nell’altopiano dell’Alfina è punto caratteristico triconfinale fra Umbria, Lazio e Toscana.

Tutto intorno al borgo di Torre Alfina e il suo castello regna naturalmente il Bosco del Sasseto, una foresta mista di latifoglie secolari, la quale deve il nome ad un singolare substrato geologico formato da un accumulo di blocchi di roccia lavica ai piedi della rupe su cui sorge il castello. Chiamato da National Geographic “Bosco delle Fiabe” o “Bosco di Biancaneve”, un tempo era selva oscura e selvaggia. Fu trasformato a fine ‘800 dal marchese Cahen.

 

Maggiori Info 

 

Ott 10 2017

Visite Guidate Viterbo – Scopri Viterbo Sotterranea

Visite Guidate Viterbo – Scopri Viterbo Sotterranea

Un gioiello da scoprire nel cuore del centro storico: Viterbo Sotterranea

Misteri, intrighi, passioni segrete, fughe rocambolesche, strumenti di tortura, obitorio della Confraternita dell’Orazione e della Buona Morte. Questa è Viterbo Underground. Un reticolato di cunicoli e gallerie scavate nel tufo che si diramano fino a fuori la cinta muraria, avvolto in un passato lontano che torna in auge, per raccontare gli usi e i costumi dei viterbesi. Piccolo, grande gioiello di un luogo che cambia nel tempo, ma che conserva intatto tutto il suo fascino suggestivo e intrigante, meta gradita da turisti, viaggiatori e pellegrini.  E allora via, facciamolo questo salto a ritroso nel Medioevo, dove vita e morte erano lati di un’unica moneta gettata in aria dal caso. Lungo il percorso, organizzato dall’Associazione Tesori d’Etruria, si possono osservare arnesi per pene capitali, la riproduzione di un finto forno alchemico, usato da Papa Giovanni XXI per distillare le erbe.  Visite Guidate Viterbo – Scopri Viterbo Sotterranea  (continua dopo la foto)

Visite Guidate Viterbo – Scopri Viterbo Sotterranea –  E ancora: un rifacimento in miniatura di un quartiere della città, un butto, una sorta di discarica delle famiglie nobili, in cui talvolta venivano abbandonati feti di bambini mai nati. Il tutto senza perdere mai lo stupore e la meraviglia di una storia che sembra rimasta fedele al suo tempo. Spietata e crudele, ma anche viva e degna di essere ricordata. La visita guidata, organizzata da Viterbo Sotterranea con sede in piazza della Morte, ha un costo è di quattro euro, dura venticinque minuti e comprende un piccolo assaggio dei prodotti locali. Viterbo Sotterranea Tesori d’ Etruria organizza visite guidate e tour anche a Civita di Bagnoregio, la città che muore, alle necropoli di Tarquinia, a Sovana nel cuore della Maremma Toscana. Sono garantiti anche laboratori didattici per i più piccoli.

Viterbo Sotterranea
Piazza della Morte 1
Viterbo
tel – 0761 220851

www.e-choose.it

Ott 09 2017

Acquacotta Viterbese Ricetta

Acquacotta Viterbese Ricetta

L’acquacotta è un piatto tipico della Tuscia. L’acquacotta è una zuppa dove protagoniste assolute sono le verdure.

Generalmente si utilizzano verdure di stagione, in questo caso, bieta, broccoli, spinaci, cicoria e verza con erbe selvatiche come tarassaco e la borraggine. Una crosta di pane sul fondo e un uovo cotto in cima garantisce il giusto apporto proteico tanto da considerarlo un piatto completo.

Il segreto è quello di creare un’ armonia di sapori tra le verdure usate. Oltre alla versione classica legata alla tradizione contadina, L’acqua cotta può essere proposta in diverse varianti: quella di patate, di baccalà e di funghi.

Per aumentarne il potere nutrizionale talvolta vengono aggiunti grassi animali come una cotica (cotenna del maiale) e il battuto (lardo sminuzzato con il coltello, sulla crosta del pane in mancanza di un battilardo). Quest’ultimo veniva spesso usato per fare il soffritto d’aglio e cipolla in un pignatto come inizio della ricetta.

Storia e origine Acqua cotta Viterbese Ricetta:

L’Acquacotta deriva dal pranzo tipico dei butteri, i pastori a cavallo tipici della Maremma, quando si trovavano in aperta campagna a seguito delle mandrie.

Essendo principalmente una zuppa di verdure, gli ingredienti venivano racconti direttamente in campagna, oltre al pane sciocco, l’olio d’oliva e il saleche i butteri portavano al seguito della catana, tipico tascapane di cuoio. Veniva chiamata anche “minestra di sassi” perché i mandriani o i carbonai, che rimanevano fuori intere giornate, vi buttavano dentro tutto ciò che trovavano a seconda della stagione.

Alcuni trovano assonanza con la medioevale zuppa arcidossina che però si basa su altri ingredienti, come spinaci e ricotta.

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Ingredienti

  • 1 Kg di cicoria
  • 4 patate
  • 8 fette di pane
  • 2 spicchi d’aglio
  • 2 cipolle
  • 400 g di pomodori
  • 6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 3 rametti di mentuccia
  • 1 uovo oppure il baccalà
  • Sale

 

Preparazione

  1. In una pentola con acqua e sale cuocere le patate sbucciate e tagliate a metà, gli spicchi d’aglio interi, le cipolle tagliate a fettine, la mentuccia, la cicoria e i pomodori a pezzi;
  2. A metà cottura aggiungere il baccalà tenuto a mollo la sera precedente oppure a fine cottura aggiungere un uovo cotto “in camicia” a persona;
  3. Durante la cottura aggiungere acqua calda o brodo di dado;
  4. A cottura ultimata versare sul pane casareccio predisposto nei piatti singoli il brodo di cottura, con la cicoria, le patate e un pezzetto di baccalà o l’uovo in camicia;
  5. Irrorare la zuppa con olio extravergine d’oliva.
fonte https://lorenzovinci.it/
Lug 18 2017

ONAV – VITERBO

Onav nasce a Viterbo nel 2014 su iniziativa dell’enologo Marco Razzauti.
Sono già stati svolti due corsi, nel 2014 e nel 2015 ed il terzo si terrà questo autunno.
Durante le 18 lezioni tecnico-pratiche,  si assaggiano consapevolmente  oltre 60 vini con particolare attenzione ai vini della Tuscia e si acquisiscono le conoscenze tecniche di base su tutti i tipi di vino.