La collina dei Monterozzi, lunga circa 6 Km. e sede della principale necropoli cittadina, si estende parallela alla costa tirrenica, tra questa e l’altura della Civita dove sorgeva la città etrusca. Le logo Unescotombe coprono praticamente tutto il colle, se ne conoscono più di seimila, per la maggior parte camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli. Sono proprio questi ultimi, oggi ormai appena visibili sul terreno perchà© spianati dai lavori agricoli (ma solo un secolo fa se ne contavano piu di 600), che hanno dato al colle il nome popolare ed espressivo. La serie straordinaria di tombe dipinte -ne conosciamo circa 200- rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli che resta, per questo aspetto, la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita da M. Pallottino “il primo capitolo della storia della pittura italiana”. L’uso di decorare con pitture i sepolcri delle famiglie aristocratiche à© documentato anche in altri centri dell’Etruria, ma solo a Tarquinia il fenomeno assume dimensioni Tompa dei Leopardicosì ampie e continuate nel tempo: esso à© infatti attestato dal VII al II sec. a.C., cioà© per quasi tutta la durata della vita della città . Nel settore di necropoli attualmente aperto al pubblico à© possibile ammirare alcuni degli ipogei dipinti più celebri, come le tombe delle Leonesse, dei Leopardi, della Caccia e Pesca etc. La visita della cosiddetta necropoli Scataglini, un suggestivo angolo integralmente scavato, consente inoltre al visitatore di capire come dovesse in origine presentarsi la città dei morti.
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