Bomarzo, Il Parco de Mostri
Il Sacro bosco di Bomarzo, è detto anche Parco dei Mostri, per la presenza di misteriose statue, che il principe Vicino Orsini aveva progettato e fatto costruire alla metà del Cinquecento. Pur inserendosi nella cultura architettonica-naturalistica del periodo, questo parco costituisce un “unicum”.
Il teatro bomarzese, con la sua scena in pendenza, non è quindi frutto di un errore grossolano, ma è la chiave del progetto dell’Orsini. Dopo aver avuto visione del nudo schema del creato, l’ospite di Vicino poteva avviare il suo tragitto di elevazione, aggirandosi tra le immagini di memoria, divenute pietre, sino a raggiungere la purificazione, dopo essersi lasciato alle spalle i mali del mondo e gli inganni dei sensi, tra falsi monumenti etruschi ed egizi, la casa pendente , e il tempio, omaggio alla memoria della moglie scomparsa prematuramente.Per comprendere tutto, occorre quindi riattribuire alle creature del boschetto il loro significato originario. Scopriremo così che i cosiddetti “Mostri” sono simboli per tutelare verità ermetiche e per facilitarne la memorizzazione. Scopriremo, inoltre, che il Sacro Bosco quale percorso salvifico e di conoscenza, è destinato a concludersi nel punto in cui l’uomo ritrova la sua essenza divina e può godere del mondo in uno stato di pura contemplazione.