Il Più bel Museo della Tuscia – Una meraviglia attraverso i secoli
Rinnovare la storia per generare eredità. Dall’intesa tra il sindaco Vittorio Sgarbi e S.E. Mons. Romano Rossi, nasce l’intuizione di generare un processo storico per Sutri che abbia la forza di andare oltre la semplice gestione di uno spazio unico nella Tuscia come quello dell’ex Episcopio cittadino. Ripercorrere l’identità di quelle stanze millenarie, nella riscoperta delle radici da cui far germogliare una ricchezza culturale ed economica: nasce il museo di Palazzo Doebbing, la cui forza sarà quella di ospitare capolavori dell’arte antica e contemporanea, di recepire ed estendere il genio, la virtù dei padri e dei moderni, da Tiziano a Von Gloeden, passando per Pellizza da Volpedo, Castellani e Twombly, solo per citare alcuni dei grandi protagonisti della presente e futura stagione di mostre che si avvicenderanno a Palazzo Doebbing. Una visione che si manifesta per durare nel tempo.
Nove mostre sudici inaugurate il 15 settembre, mentre la decima dedicata a Tiziano partirà il 15 dicembre. Qui le novità e il programma degli eventi. La riapertura del museo di Palazzo Doebbing, fortemente voluta da Sgarbi, è in cantiere da mesi. Il museo prende il nome da Joseph Bernardo Doebbing, nato a Munster nel 1855. Nel 1874 prese i voti nel convento dei frati minori di Warendorf. Nel 1875, a causa dell’espulsione dei Francescani e dei Gesuiti dalla Germania, fu costretto a trasferirsi negli Stati Uniti dove divenne sacerdote: lettore di filosofia e teologia, fu poi professore di filosofia nel seminario di Cleveland.
Nel 1881 fu richiamato in Germania, e poi si trasferì a Quaracchi (Firenze) dove lavorò alla pubblicazione delle opere di San Bonaventura. Nel 1900 fu eletto vescovo di Sutri e Nepi. Monsignor Doebbing, uomo di grande fede ma anche di rara e sofisticata cultura, restaurò il palazzo vescovile di Sutri, promuovendo importanti opere per l’educazione dei giovani, del clero e del popolo tutto. Tra le più notevoli il santuario della grotta santa della Madonna ad Rupes di Castel Sant’Elia.
Queste le mostre previste per celebrare la riapertura del museo: La Bellezza di Dio, dipinti e oggetti d’arte dal XIV al XVII secolo nella Tuscia; Giuseppe Pelizza da Volpedo: Idillio Verde; Kouros: Wilhelm von Gloeden – Roberto Ferri; Giovanni Iudice, Il nuovo Quarto Stato: migranti; Animali e Piante Immortali, Luciano e Ivan Zanoni; Matteo Basilè: Icone; Eva: To the Wonder; Italo Mus: Sotto il cielo; Luigi Serafini: Altalena Etrusca, Monumento a Sutri; Tiziano: Estasi di San Francesco