BOMARZO – Sabato primo luglio 2023 alle ore 11.00, presso il salone di Palazzo Orsini di Bomarzo verrà presentato “Vicino Orsini. Poeta, committente e uomo d’armi” a cura di Andrea Alessi e Paolo Procaccioli, volume che raccoglie gli atti del convegno svoltosi il 28 gennaio scorso e che ha visto la partecipazione di autorevoli studiosi del tema (360 pagine, Società editrice romana).
A presenziare l’evento, oltre al padrone di casa, il sindaco di Bomarzo Marco Perniconi, il Soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale Margherita Eichberg. Interverranno i due curatori, Andrea Alessi e Paolo Procaccioli, moderati dal caporedattore centrale del TG1 Piero Damosso che ripercorrerà i punti salienti del libro, anticipandone scoperte, letture e ipotesi.
I contributi qui raccolti propongono una riflessione sulla figura e l’opera di Vicino Orsini a cinquecento anni dalla nascita. Ne interrogano le frequentazioni con i potenti signori di Caprarola e di Soriano (Procaccioli); ne ricostruiscono i rapporti con gli amici di Padova e Venezia (Musto e Caiazza); ne rileggono le occasioni letterarie a partire dalla ‘Cangiaria’, la commedia a lui dedicata (Chierichini), e continuando con la produzione poetica giovanile.
A dare voce al signore di Bomarzo e a unire i vari filoni di indagine è però la corrispondenza. Le oltre centocinquanta lettere di e a Vicino – qui arricchite di tasselli rimasti finora inediti – interrogate coll’intento di restituire i tratti di una personalità altrimenti sfuggente che sembrerebbe destinata a rimanere celata dietro il difforme e la dismisura di statue e costruzioni (Procaccioli).
Accanto alla parola, sua e altrui, la famiglia e l’opera: i figli, il fratello Maerbale (a cui è dedicato un saggio e diverse appendici curate da Emilio Lucci) e gli altri “figli dell’orsa”, senza dimenticare ovviamente il padrone di casa, Vicino che, come anticipa Elisabetta Mori all’interno del suo saggio, dimostra di riservare un’attenzione del tutto speciale alle vicende di famiglia, volendole immortalare nei colossi di pietra disseminati nel parco, tutti connotati dell’emblema araldico Orsini.
Grande spazio nel volume è riservato dunque al “boschetto” riletto in chiave iconologica ‘tra prisca philosophia e coglionerie’ (Caporossi). L’opera, ossessione di una vita, è qui oggetto di indagini che da una parte ne ripercorrono la tradizione degli studi e degli interventi di tutela (Eichberg), e dall’altra ripensano funzione e collocazione dei suoi manufatti alla luce di nuove evidenze di scavo (Alessi). Tra queste, si presenta per la prima volta anche un’iscrizione inedita, restituita alla collettività attraverso un sapiente restauro che ne ha agevolato la lettura e comprensione iconografica dell’intero parco, dedicato a Priapo, divinità posta a guardia dei giardini per scongiurarne il saccheggio e le devastazioni.
Spazio è riservato anche allo studio dei giardini attigui che, come ribadisce Alberta Campitelli, ben lungi da configurarsi come giardini all’italiana, erano principalmente riservati alla coltivazione di 277 alberi da frutta, 21 gelsi, un uliveto di 1000 piante, un vigneto, alcuni alberi di fico e ben 700 piante di carciofo.
Completano il volume sei appendici documentarie, con la trascrizione delle lettere inedite (quattro dall’archivio di Viterbo e una dall’archivio di Firenze), il regesto della corrispondenza, i sonetti veneziani di e per Vicino Orsini, diversi inventari e una planimetria del Sacro Bosco completamente aggiornata alla luce delle nuove evidenze archeologiche rinvenute. Il volume è impreziosito da immagini stupende realizzate per l’occasione da Sigfrido Junior Höbel e dai disegni di Guerra gentilmente concessi dall’Albertina di Vienna. Chiudono il volume una vasta bibliografia e gli indici dei nomi e dei luoghi.
“Uno strumento prezioso – commenta il soprintendente, arch. Margherita Eichberg –, il testo che si presenta, per le tante novità scientifiche, che sarà certamente utile al nostro ufficio per fare tutela e mettere in sinergia enti pubblici e soggetti privati che detengono ciascuno un pezzo della memoria di Vicino, personaggio tra i più interessanti della storia del nostro territorio”.