L’arrivo della Pasqua a Bagnaia si percepiva innanzitutto con l’olfatto, il profumo di cannella che usciva dal forno pubblico inebriava le vie del paese e richiamava pellegrinaggi di persone anche da molto lontano, come da Roma o da Terni.

La camera di lievitazione si preparava in casa, con una conca, una coperta pesante e bottiglie di vetro di acqua calda, e l’impasto veniva coccolato per molto tempo prima di venire infornato nel forno pubblico del paese.

Oggi vogliamo riportare quei lunghi tempi, quelle numerose lievitazioni e quella stessa cura e dedizione nelle nostre Pizze di Pasqua, mantenendo limitata la produzione, e rispettando la tradizione delle nostre nonne.

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